I lettori ci scrivono

A settembre 100 mila supplenti!

Come ben si sa, con la legge 107/2015, la cosiddetta Buona scuola (Buona Scuola?), sono abolite le graduatorie Incarichi e Supplenze, quelle cioè, che davano luogo alla famosa III fascia, da cui si attingeva per, appunto, le supplenze.

Ciò per effetto della pronuncia della Corte di Giustizia Europea a cui si era appellato un certo sindacato che voleva far condannare l’Italia perché adottava questa pratica di supplenze reiterate in lunghi anni e non consentiva l’automatica trasformazione dei contratti a t.d. in t.i. , dopo tre anni di reiterazione del contratto. La Corte condannò l’Italia a interrompere questa infelice prassi e sancì che i contratti a tempo determinato non potevano avere la durata per più di tre anni consecutivi.

Il Governo Renzi, quindi, prese la palla al balzo, come Cristiano Ronaldo quando segna, e promulgò la legge 107 o meglio iscrisse nella lunga e complessa legge 107, anche la parte riguardante i contratti a t.d. dicendo che non ce ne  sarebbero stati più, perché dal 2019, nei ranghi della scuola bisognava entrare dalla porta principale e non dal retro, cioè attraverso i concorsi, per cui emanò il Regolamento che prescriveva che a partire dal 2018, fossero banditi tutti i concorsi possibili e immaginabili, ma con una procedura e un percorso così lungo e farraginoso che si sapeva quando cominciavano, ma non si sapeva quando finivano.

Vedi il concorso per D.S. che il nuovo ministro Bussetti, bene ha fatto,  ha dovuto modificare nel percorso, altrimenti a settembre 2019, non ci sarebbero stati ancora i nuovi D.S.

Orbene, nel 2018 è stato bandito il solo concorso riservato per gli abilitati della scuola secondaria, per quelli, cioè, che non avevano superato il concorso ordinario, sotto il furore delle grida assordanti di tutti gli abilitati che gridavano vendetta, perché non solo non erano stati immessi nelle GaE, ma erano stati costretti al capestro del concorso ordinario che si rivelò per molti di essi un momento insuperabile nonostante l’abilitazione e l’ottimo servizio prestato negli anni precedenti, per cui il Renzi Presidente del Consiglio  di allora, pensando di essere ancora in tempo a recuperare migliaia di voti già perduti, finalmente per salvare capre e cavoli, diede alle stampe il nuovo concorso riservato per solo abilitati, che altro non era se non un concorso per titoli e colloquio, cosa che avrebbe dovuto fare subito, se non fosse stato mal consigliato da certi pseudo politici imprestati alla Scuola e anche da certi Funzionari Tecnici, divenuti tali per esclusivo merito politico.

Sappiamo tutti come è andata finire al dott. Renzi. Ogni commento politico  postumo è superfluo. Orbene ancora,  e stiamo ancora aspettando la fase nuova dei concorsi che devono dare linfa vitale e rinvigorire le nuove maestranze,  pardon, le nuove alte professionalità della scuola attuale. Ma i bandi non ci sono ancora. Si parla di essi che saranno banditi  a ridosso della estate 2019, ma ancora nulla e se tutto va bene, i concorsi si concluderanno per settembre 2020. E veniamo al titolo iniziale.

Dunque per l’anno scolastico 2019/2020 occorreranno 100.000 e oltre docenti che saranno assunti con contratto a t.d., sì, ma da quali graduatorie? Quelle attuali, in larghissima parte, sono esaurite, tanto che sta prevalendo la pratica della MAD che qualche risultato sta dando. A Milano, per esempio, sta funzionando e si assiste a casi straordinari, ove un laureato in Giurisprudenza, fa supplenza su posto di sostegno.

Se avrò la gradita possibilità di essere letto dal Ministro Bussetti, gli consiglio di aprire una nuova procedura amministrativa straordinaria urgente di un’Ordinanza per Incarichi e Supplenze, per rimpolpare la graduatoria di III fascia, almeno fino al 2020, anno in cui si dovrebbe portare a termine la fase concorsuale che ancora stenta a partire. Così almeno si coglierebbero due piccioni con una sola fava e cioè si eviterebbero le centinaia di migliaia MAD che hanno intasato le Segreterie scolastiche e che intaseranno ancora da settembre in poi e si eviterebbe il dispendio di abnorme lavoro per la ricerca di personale supplente.

Tanto, Sig. Ministro, le supplenze non cesseranno mai, è un fatto naturale, endemico proprio della natura dell’attività professionale scolastica avere ogni giorno docenti in malattia o altro e doverli sostituire, per evitare lo sgradevole, per gli alunni e per gli altri docenti, fenomeno della migrazione studentesca da una classe senza docente a più classi varie che devono ospitare gli alunni per così dire” smistati”, che in taluni casi si portano seco anche le sedie.

Ma a voler ben riflettere, la scuola si è sempre sorretta per il fenomeno della supplenza, che è un vero e proprio apprendistato, anzi io lo proporrei come obbligatorio e propedeutico prima del concorso e per il concorso, come titolo senza il quale non si può accedere alle prove concorsuali. Altro che abolizione del supplentato per la paura che dopo tre anni consecutivi i contratti si debbano trasformare in T. I.!

Per coloro che arrivano a tre anni di supplenza, senza avere ancora superato un concorso ordinario, apriamo le possibilità per un concorso  per titoli e colloquio, cioè riservato. Come anche l’attuale per la scuola dell’infanzie e della primaria.

Se la Corte Costituzionale non metterà i bastoni fra le ruote, potrebbe essere la nuova strada per l’insegnamento. Intanto a settembre 100.000 supplenti urgono. Non perdiamo altro tempo.

Giovanni Cappuccio

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