Il prossimo anno mancherebbero 130 mila studenti per causa della denatalità che lentamente, ma inesorabilmente, sta erodendo anche la composizione delle classi nelle scuole italiane. E di conseguenza salerebbero circa 5mila le classi in meno calcolando una media di 25 studenti ciascuna.
Leggiamo questi numeri sul Messaggero che ha calcolato la quantità di ragazzi in uscita dalla secondaria di primo grado che sarebbero 9mila in meno rispetto all’anno precedente, a cui si assommano le mancate iscrizioni nella primaria e al primo anno della secondaria di primo grado. E dunque una sorta di perdita a catena che si consuma con l’ingresso alle superiori, i cui corsi sono quasi tutti in netto calo di alunni.
E infatti, secondo il quotidiano, “le prime classi verranno ridotte in gran numero: con i maturandi che usciranno dalla scuola superiore a luglio, le stesse sezioni non verranno confermate. Possono sparire una, due, anche 4 sezioni di prime classi. Si tratta di un fenomeno che si sviluppa diversamente da regione a regione”.
E chiudere intere sezioni per mancanza di iscritti, inevitabilmente vuol dire per conseguenza trasferimenti di personale in altre sedi, anche distanti da quelle originarie.
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