Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi vuole che tutti gli studenti tornino a scuola in presenza. Con o senza vaccino anti-Covid. Parlando il 6 luglio, a margine dell’European Summer Camp a Roma, il numero uno del dicastero di Viale Trastevere ha detto che chiederà “una precisazione al Cts che ha dato un parere sul ritorno a scuola senza considerare le vaccinazioni: dato che le vaccinazioni stanno andando avanti noi chiederemo che formuli anche questa ipotesi”. Poi Bianchi ha ribadito il concetto: “Io insisto nel dire che dobbiamo tornare in presenza e stiamo tutti lavorando per tornare in presenza”.
Poco prima, il commissario all’emergenza Covid Francesco Figliuolo era tornato sull’argomento vaccini: “Siamo un po’ indietro, ma abbiamo spinto molto su 70-80enni, ora dobbiamo spingere sui cinquantenni, soprattutto convincere i 215 mila insegnanti e operatori scolastici che mancano a vaccinarsi per tornare a scuola in sicurezza”, ha detto Figliuolo durante la visita a Roma all’hub vaccinale di Acea, azienda capitolina di acqua ed elettricità.
Evidentemente, il generale ha cominciato ad avere sentore, come da tempo indicato dalla Tecnica della Scuola, che il 10-20% di chi lavora scuola ha forti dubbi sull’utilità e sui bassi rischi derivanti dalla vaccinazione anti-Covid.
“Abbiamo ancora 8-9 regioni sotto l’80 per cento, in quelle bisogna cercare di fare di più, di far capire agli operatori scolastici” che è importante vaccinarsi per riaprire a settembre “senza troppi vincoli”, ha aggiunto il generale.
Bianchi è stato sollecitato dai cronisti a commentare queste parole: “Il commissario Figliuolo sta lavorando a marce forzate per poter vaccinare tutti. Noi abbiamo come obiettivo la presenza e dall’altra parte il fatto che siano tutti vaccinati”, ha sottolineato il ministro.
“Poi abbiamo diversi ordini di scuole e i presidi sono responsabili nell’organizzare nel modo migliore, però io tengo la barra: il mio obiettivo è la presenza, obiettivo di Figliuolo sono le vaccinazioni”, ha tenuto a specificare il titolare del Mi ribadendo quindi il concetto sulla diversità di intenti.
Insomma, il pensiero del ministro Patrizio Bianchi è quello di provvedere a dare la possibilità di tornare a scuola anche a chi non è vaccinato. Per questo sarà fondamentale mantenere mascherine e distanziamenti, come anche chiesto dal Cts. Eventualmente, laddove necessario, anche la DaD e i doppi turni.
Di questo sono consapevoli anche gli altri responsabili dei dicasteri collegati all’istruzione. “Io so che i ministri dell’Istruzione e dei Trasporti, Bianchi e Giovannini, ci stanno lavorando e io a mia volta con la Stato-Regioni sto operando per mettere in campo una sinergia con i governatori”, ha confermato a a Radio 24 la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini relativamente alla riapertura delle scuole in presenza.
“Noi cerchiamo di rendere coerente la data di inizio delle scuole in tutta Italia – ha continuato la forzista – e credo che sia giusto usare questo tempo per aumentare i trasporti e mettere in campo le disposizioni per il distanziamento. L’obiettivo del governo è quello di garantire la scuola in presenza, su questo c’è anche un forte impegno da parte della conferenza Stato-Regioni e c’è la consapevolezza che questo è un passaggio complesso per garantire un inizio tranquillo del nuovo anno scolastico”.
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