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A settembre docenti distanti due metri dagli alunni, addio ricreazione classica e lo spettro dei doppi turni

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In attesa delle Linee Guida definitive ministeriali sul rientro in classe, che comunque sarebbero davvero imminenti, le Regioni mettono le mani avanti e fanno le loro proposte, che si riconducono, tra le altre cose, alla possibilità per gli studenti di non indossare la mascherina durante le lezioni, ma solo in fase di ingresso, uscita e passaggio nei corridoi.

Zaia (Lega) conferma tutto

Il 17 giugno ad uscire allo scoperto, confermando i contenuti il documento inviato dalla Conferenza delle Regioni alla ministra dell’Istruzione, è stato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia è voluto entrare nel merito delle Linee Guida: si va dalla definizione di varchi differenziati all’ingresso delle scuole, per incanalare i flussi degli alunni in entrata e in uscita, all’obbligo di indossare la mascherina fino all’arrivo al banco e per gli spostamenti (ad esempio per andare in bagno o nei laboratori) ma non durante le lezioni.

Il governatore del Veneto conferma i due metri quadri obbligatori di spazio vitale tra i banchi, con distanza dall’insegnante di almeno due metri lineari.

Ricreazione in classe e con mascherina

Zaia ha quindi parlato anche della ricreazione: “una delle alternative – ha chiarito Zaia – è farla, per quanto possibile, in loco, per evitare assembramenti”.

Anche i docenti, come il resto del personale, dovranno avere la mascherina per raggiungere la cattedra ma la toglieranno durante la lezione. La mascherina però si dovrà indossare durante la ricreazione o in presenza di alunni immunodepressi. Norme ad hoc per le mense: monoporzioni e piatti e posate monouso.

“I colleghi presidenti – ha aggiunto Zaia – condividono la mia posizione sulle mascherine, per evitare che i bambini inalino CO2, e penso che su questo si trovi una soluzione anche a livello nazionale, visto che le linee sono già condivise al 90% e dietro hanno i Dipartimenti di prevenzione regionali. Immagino piuttosto che il Ministero sia preoccupato per gli aspetti legati al personale Ata”.

Senza spazi in più sarà difficile evitare i doppi turni

Quanto ad eventuali lezioni a doppi turni, derivanti dalla necessità di sdoppiare le classi senza però avere ancora a disposizione locali aggiuntivi, Zaia ha sottolineato che “è una questione che rientra nelle prerogative del Ministero: la nostra competenza è sanitaria, non sulla scuola. L’alternativa per mantenere lo status quo è che i bambini indossino la mascherina per l’intera lezione, ma io sono contrario”.

Fatto sta che se le scuole dovessero optare (oppure essere costrette ad adottare) i doppi turni, probabilmente abbinandole con il tempo scuola ridotto e lezioni orarie anche da 40 minuti, per le famiglie con entrambi i genitori impegnati con il lavoro sarebbe un bel problema. E per i partiti di Governo sarà ben difficile non perdere consensi.