A denunciarlo il portavoce di SBC Libero Tassella, le politiche del reclutamento dei docenti in Italia, la scuola vista come una spesa da contenere e non come un investimento per le future generazioni, condannano ancora una volta per il 23/24 la scuola statale ad essere precaria.
Otre 200.000 saranno i contratti a tempo determinato che lo Stato stipulerà attraverso i DS con i precari a partire dal primo settembre e questa è un’anomalia di sistema che determina discontinuità educativa e un impoverimento progressivo dell’offerta formativa come dimostrano i dati INVALSI.
La scuola sarà più precaria al Nord che al Sud, al Nord, la Lombardia in testa e a seguire Veneto e Piemonte fanno registrate il numero maggiore di posti che sono restati vacanti dopo trasferimenti e le immissioni in ruolo 23/24 quindi si dovrà fare ricorso ai supplenti e i DS saranno addirittura costretti a ricorrere a giovani laureati che si metteranno a disposizione con le MAD e ancora saranno obbligati all’interpello a cui potranno rispondere precari in GPS di altre province.
Per non parlare dei posti di sostegno che rischiano di restare senza insegnanti al Nord pur incrociando le graduatorie.
Ormai gli insegnanti del Sud non riescono più sopperire alla storica carenza di insegnanti al Nord, tra l’altro la politica dei bassi salari non invoglia un docente napoletano ad andare a insegnare a Milano per 1200 euro al mese a volte erogati con ritardo di mesi.
Scuola Bene Comune