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A settembre lezioni da 45 minuti pure al parco, alle superiori DaD per materie comuni: la task force ha deciso

Al ritorno a settembre le ore di lezione non saranno più da 60 minuti. E alle superiori si ripartirà con classi divise in gruppi, che alterneranno la didattica a distanza alternata a quella in presenza. Mentre sino alla scuola media si dovrà trovare il modo di non lasciare mai gli alunni a casa. Sono alcune delle rilevanti indicazioni che giungono dal team di esperti per la riapertura delle scuole voluto dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, alla quale oggi sono pervenuti i risultati del lavoro svolto. Le disposizioni sono state annunciate il 25 maggio a “Radio1 Giorno per Giorno” dalla dirigente scolastica Amanda Ferrario, che fa parte della task force concentrata sulle modalità di svolgimento della didattica.

Come si tornerà a scuola

La dirigente scolastica Amanda Ferrario ha detto che bisognerà “ridefinire l’unità oraria”, la quale non dovrà “essere necessariamente di 60 minuti, in modo tale da poter garantire il tempo scuola a tutti gli studenti”.

Per rispondere alle esigenze anti-Covid, “bisognerà entrare in maniera scaglionata durante l’arco della giornata e non tutti alle otto”.

Meno didattica in aula

Inoltre, è confermata l’intenzione di “utilizzare per le lezioni non soltanto le aule ma anche parchi e giardini, gli oratori messi in sicurezza con le necessarie precauzioni, le strutture dei comuni”. A questo scopo, ha sottolineato il capo d’istituto, le scuole potranno “fare accordi per progetti con gli enti locali al fine di integrare la didattica”.

Si prevede, quindi, meno didattica in classe e “più musica più sport più cinema e teatro più arte. Soprattutto nelle scuole di primo ciclo, dove non vogliamo sacrificare il tempo scuola, non vogliamo che si torni settembre con una didattica a distanza o una didattica mista“.

Alle superiori ancora lezioni on line

Nella secondaria di secondo grado, invece, la didattica a distanza non sparirà.  “Per la scuola superiore il discorso è diverso”, perché gli studenti “sono più grandi e quindi la possibilità di intervallare un tempo scuola in presenza e un tempo a scuola a distanza è più possibile”.

“Quindi per le superiori – ha sottolineato Ferrario – la didattica a distanza ci sarà ancora quanto meno nella prima parte dell’anno, nella quale le misure di distanziamento in ambienti che sono antichi o piccoli non si prestano a poter ospitare tutti gli studenti con il distanziamento fisico”.

Lavorare per discipline

Ma come si svolgeranno le lezioni con metà classe a casa e metà a scuola: bisognerà “utilizzare le nuove tecnologie – ha spiegato la dirigente -: fare lezioni in presenza per le interrogazioni, le verifiche e i laboratori per altre discipline trasversali bisogna fare riferimento alla didattica integrata lavorare insieme per gruppi non più per singola disciplina”.

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Alessandro Giuliani

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