Il Governo si è convinto: per non rischiare nulla con i contagi, a settembre sarà importante procurare nuovi spazi da mettere a disposizione delle scuole.
A dirlo è stata la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, nella conferenza di presentazione delle Linee Guida per il rientro a scuola a settembre, approvate con il consenso quasi unanime delle Regioni (con il solo governatore della Campania Vincenzo De Luca contrario) .
“Vogliamo fare scuola anche fuori dalla scuola – ha detto Azzolina – : portiamo gli studenti nei cinema, nei teatri, nei musei, facciamo in modo che respirino la cultura di cui hanno bisogno. Portiamo anche i più piccoli al parco quando il tempo lo consente a fare lezione”. E per farlo, ha detto la ministra, “è chiaro che abbiamo bisogno di più spazi”.
Le aule da organizzare vanno organizzate in fretta, perché settembre è dietro l’angolo. “Lavoriamo sull’edilizia scolastica leggera – ha sottolineato Azzolina -, se non basta abbiamo ripreso i 3.000 edifici scolastici dismessi. La scuola deve riaprire non solo in sicurezza, ma che sia nuova, più aperta e inclusiva”.
A questo scopo, ha detto la ministra, è stato “creato un software per dirci quanti metri quadrati abbiamo per ogni singola classe, auditorium o palestre. Siamo a circa il 76% dei dati che gli Enti Locali ci hanno fatto avere”.
I risultati sarebbero incoraggianti. Al momento, c’è solo “il 15% degli studenti da portare fuori dagli edifici scolastici“, ha continuato la ministra.
Se si considera anche la scuola superiore, stiamo parlando del 15% di oltre 8 milioni di iscritti. Quindi gli alunni da “sistemare” in aule aggiuntive sono oltre un milione.
Ora, se si suddividono in gruppi-classi da 15 allievi, significa creare circa 70 mila nuove classi. Le quali verranno affidate a personale docente e Ata aggiuntivo, con la possibilità di incrementare gli organici anche di 50 mila unità, ha detto sempre Azzolina.
Il problema è che per accogliere un milione di alunni servirebbero almeno 110-120 mila docenti in più. Quindi il triplo del limite di docenti in sovrappiù indicati dalla ministra, visto che nel “tetto” dei 50 mila indicati vi sono almeno 10 mila Ata, in prevalenza collaboratori scolastici addetti alla sanificazione e sorveglianza dei nuovi spazi.
Il ragionamento è anche quello di Mario Pittoni, presidente della commissione Cultura a palazzo Madama e responsabile del dipartimento Scuola della Lega.
“Il 15% di studenti fuori dall’istituto per rispettare il distanziamento, di cui parla Azzolina, fa il paio con il 15% di docenti in più che, secondo la task force, servirebbero per gestire la situazione: 125.000 insegnanti, di cui vedremo – se va bene – poco più di un terzo; ovviamente assunti a tempo determinato, nonostante già così l’Italia si appresti a sfondare il tetto dei 220.000 supplenti”, conclude il senatore leghista.
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