A Stromboli tagli e rinunce fanno partire l’anno in ritardo

Anche quest’anno a Stromboli le lezioni stentano a riprendere: a 10 giorni dall’inizio dell’anno scolastico, in alcune classi dell’sola dell’arcipelago delle Eolie la prima campanella non è ancora suonata. Cerchiamo di capire perché. Il servizio scolastico prevede due pluriclassi: per i 21 bambini della primaria e per i 16 della secondaria, con due insegnanti l’una. 
Per le cinque classi della primaria sono state nominate due sole maestre. Ma in servizio sull’isola ce n’è solo una perché l’altra è stata assegnata temporaneamente a Panarea, dove sembra che il corpo docente non sia stato ancora formato. I bambini delle scuole medie, invece, sono entrati a scuola per la prima volta solo il 28 settembre e per loro si prospettano lezioni a singhiozzo: nell’istituto ad oggi sono presenti solo due insegnanti, con gli altri ancora da nominare. È evidente che anche se il servizio sull’isola produce punteggio doppio, anche i precari sembrano riluttanti nell’accettare un contratto annuale. 
E’ una storia che si ripete ogni anno – ha detto una mamma, Lucia Scibilia, fortemente sfiduciata – , con gli insegnanti nominati per le isole che non accettano l’incarico e nel frattempo la scuola inizia con mesi di ritardo. Non bastassero i problemi legati al mare che spesso impedisce agli insegnati di arrivare sull’isola, e alla scuola di funzionare regolarmente, si aggiungono ora i tagli del Governo che hanno ridotto il numero di docenti nominabili“. 
Nei giorni scorsi alcuni rappresentati dei genitori di Stromboli, accompagnati dal sindaco di Lipari, Mariano Bruno, sono stati ricevuti dal direttore scolastico provinciale di Messina che si è detto disponibile ad attivarsi perché sia nominata una terza insegnante per le elementari, consentendo così lo sdoppiamento della classe in due. Per le medie bisognerà attendere le prossime nomine e vedere se gli insegnanti accettano l’incarico. Nel frattempo, i 21 bambini della primaria avrebbero dovuto fare lezione con una sola insegnate, ma i genitori si sono rifiutati di mandarli a scuola in queste condizioni. Anche se i disagi sono quelli d’ogni inizio d’anno, evidentemente non ci hanno ancora fatto l’abitudine.

Alessandro Giuliani

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