Arrivano notizie sconfortanti dal mondo scolastico pugliese. Infatti, il dirigente dell’Ufficio VII, Ambito territoriale di Taranto dell’Ufficio scolastico regionale per la Puglia, Vito Alfonso ha rilasciato diverse dichiarazioni in merito.
Come riporta La Gazzetta del Mezzogiorno, il dirigente ha affermato: “Il prossimo anno scolastico avremo 1700 studenti in meno nelle scuole di Taranto e provincia. È un dato che ci preoccupa molto perché va al di là del previsto calo fisiologico dovuto alla riduzione delle nascite”.
E ha continuato: “Se il calo di 300 alunni per ogni ordine di scuola può essere un fatto naturale perché ci sono meno bambini e moltiplicato per i quattro ordini di scuola fa 1200, quello che ci fa riflettere di più sono quelle restanti 500 unità, che vengono meno per lo più dopo il biennio della scuola secondaria di secondo grado, ovvero dopo l’obbligo scolastico. Questa dispersione non è un danno solo dal punto di vista lavorativo, ma anche e soprattutto dal punto di vista dialettico e sociale”.
Ovviamente le dichiarazioni del dirigente hanno attivato le organizzazioni sindacali che sono subito intervenute. Gianfranco Buttari (Snals Scuola) ha affermato: “Non possiamo che essere ugualmente preoccupati, ma aspettiamo di poterci confrontare con il dirigente sulle strategie da adottare. Quello che per il momento sappiamo è che l’organico di diritto resterà quello dello scorso anno. Vogliamo però guardare i numeri scuola per scuola, per capire dove e come si può agire”.
Anche la Flc Cgil è intervenuta con una nota: “La Puglia perde oltre 10mila alunni e le iscrizioni alle prime classi si riducono ancora di 7000 unità nella scuola dell’obbligo (dalla primaria alle superiori, con oltre 4000 alunni in meno al primo anno delle scuole superiori della regione). Chiaramente, questo dato è lo specchio di quello nazionale. L’Italia è destinata ad essere un paese di anziani. E ci preoccupa. Ma quello che ci allarma di più è il dato della dispersione in itinere che è particolarmente pericoloso e doloroso. Occorrerebbe in questo senso una strategia mirata a motivare gli studenti più grandi. Perché quando si parla di dispersione alle scuole superiori la scuola e le istituzioni tutte, devono mettersi in discussione”.
“Ci spaventa molto anche il dimensionamento che interesserà le scuole che non raggiungono i 900 alunni – aggiunge Giuseppe Tagliente (Uil Scuola Taranto) – e che perderanno l’autonomia accorpandosi ad altri istituti, con conseguente riduzione di personale scolastico a tutti i livelli. La situazione è davvero drammatica”.
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