A Teramo lezione di negazionismo: l’Olocausto andò diversamente…

L’Olocausto? Un’esagerazione chiamare così quel periodo storico. I racconti dei sopravvissuti ai lager? Poco fedeli. La Shoah? Un’esagerazione legata a motivi commerciali. Sembrerà impossibile, ma a rilasciare questi giudizi ribaltanti della ‘pagina’ più nera del secolo scorso (con la bomba nucleare fatte esplodere in Giappone, al termine della seconda guerra mondiale) è un docente universitario: si chiama Claudio Moffa ed insegna nella Facoltà di Scienze politiche dell’università di Teramo. Di lui si è parlato qualche anno fa, quando venne sospeso per aver inserito, tra i docenti del master post-laure da lui diretto, il collega Robert Faurisson, uno dei massimi artefici internazionali delle tesi revisionistiche della Shoah.
Il 25 settembre scorso, ormai da tempo riabilitato, il professor Moffa è tornato alla ‘carica’ ed ha svolto un’intera lezione, sempre all’interno dello stesso master, contenente praticamente tutte le tesi revisionistiche della Shoah. Non contento, ha deciso di ‘postare’ le sue tesi di ricostruzione negazionista sul suo sito, dove peraltro erano presenti diversi articoli inneggianti alla difesa della libertà di espressione: concetti che, nel caso della storia del Novecento, si esprimono con la facoltà di contestare (ribaltandoli) quelli che lui definisce “luoghi comuni” della storia contemporanea.
Nel video il professor Moffa parla di racconti “non fedeli” da parte e del “cosiddetto Olocausto“. In una circostanza si lascia andare anche ad un elogio nei confronti di Ahmadinejad. Molto significativo è anche il lungo titolo della lezione tenuta da Moffa il 25 settembre: “Il tema-tabù del mondo accademico, la questione della ‘Shoah’, della difesa del suo dogma da parte della Inquisizione del III millennio, e del suo uso politico nel complesso contesto della ‘guerra infinita’ del Vicino Oriente”. Durissimo il commento delle comunità ebraiche Italiane. Anche il presidente dell’Aned, Asociazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti, Gianfranco Maris, deportato nel 1943 nel campo di Mauthausen, si è detto “disgustato“.
Anche il ministro dell’Istruzione non tarda a prendere le distanze dal docente abruzzese. Le parole pronunciate – ha detto la Gelmini – sono inaccettabili, offendono profondamente la memoria degli ebrei morti nelle camere a gas. Non è possibile che nelle università italiane insegnino professori che seminano odio“.
Alessandro Giuliani

Condividi
Pubblicato da
Alessandro Giuliani

Articoli recenti

I tagli nella Manovra mettono in crisi il diritto all’Istruzione, per il Pd alla scuola andava dato molto di più

È durissimo il giudizio del Gruppo parlamentare del Partito democratico sulla legge di bilancio approvata…

24/12/2024

Mense scolastiche, boom di richieste di menu vegetariani o vegani Milano. Selvaggia Lucarelli: “Le belle notizie”

Come riporta La Repubblica, che ha attenzionato il caso di Milano, sono sempre di più…

23/12/2024

Anna Pepe “manda quel paese” una sua docente durante un’intervista: “Guarda dove sono adesso, prof”

Sono molti i vip che spesso si abbandonano a ricordi della scuola e dei loro…

23/12/2024

Maturità, tornano sui banchi dopo decenni per fare la traduzione di latino o greco: il liceo Galileo fa bis

Torna Rimaturità, la ‘prova d’esame’ per gli ex studenti del Liceo Classico Galileo di Firenze:…

23/12/2024

Precari Scuola, per la NASpI necessario comunicare entro il 31 gennaio il reddito presunto riferito al 2025

Dal mese di dicembre 2024, l’INPS, tramite la “Piattaforma di Proattività”, ha avviato una campagna…

23/12/2024

Linee guida Educazione Civica, docente scrive Valditara: “Farò l’opposto”. Usr Lazio prende le distanze: “Lettura distorta”

Hanno fatto discutere molto le parole di un docente di un liceo di Roma, scritte…

23/12/2024