È in corso di svolgimento a Torino, dal 12 al 16 dicembre, la venticinquesima edizione del Sottodiciotto Film Festival & Campus, un evento che celebra la creatività giovanile e il cinema. Come si legge su Torino Magazine, l’evento è un’occasione unica per esplorare le potenzialità del cinema e dell’immaginazione giovanile, rendendo Torino il centro della creatività audiovisiva per cinque giorni intensi di cultura, formazione e innovazione.
Quest’anno il Festival ospita un film di particolare interesse per noi che ci occupiamo di scuola, perché realizzato dal regista, attore e sceneggiatore Stefano Di Polito, assieme agli alunni della scuola secondaria di primo grado Gabelli di Torino. Il film, un mediometraggio di una cinquantina di minuti dal titolo “Pil – perché l’immigrazione è lavoro”, sarà presentato lunedì prossimo, giornata conclusiva del Sottodiciotto Film Festival, e ha tra gli altri un obiettivo ben preciso: ribaltare lo schema-slogan secondo cui gli immigrati vanno aiutati in casa loro, affermando che, al contrario, sono loro ad aiutarci a casa nostra. Un documentario-inchiesta, dunque, che affronta il contrasto tra la percezione negativa dell’immigrazione e l’importante contributo che gli immigrati danno alla nostra società. Attraverso dati e testimonianze dirette, il film mostra il ruolo fondamentale che gli immigrati hanno nella nostra società, nonostante le difficoltà causate dalle crescenti discriminazioni e diseguaglianze sociali.
Come riporta il quotidiano La Repubblica, che ha intervistato il regista Stefano Di Polito, in Italia il livello medio di istruzione è la terza media. Perché allora non affidare proprio a un gruppo di ragazzi di terza media, figli di migranti, il compito di cambiare la narrazione sull’immigrazione nel Paese per ribadire che in realtà sono loro ad “aiutarci a casa nostra”?
Del resto, che l’istruzione di larga parte degli italiani sia bassa è confermata da una recente ricerca dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche, secondo cui “ancora oggi il 41% della popolazione tra 18 e 74 anni ha al massimo la licenza media (17,7 milioni di persone).
Ecco allora che i giovani studenti della Gabelli di Torino, in un video di presentazione del film, pubblicato su YouTube, dicono in modo ironico che in Italia il livello medio di istruzione è la terza media. Per questo, quando si vuole parlare al popolo, si semplificano molti messaggi e se si parla di immigrazione, spesso, si dicono cose poco corrette. Visto che facciamo le medie, siamo le persone più adatte a parlare a questo Paese. E aggiungono: vi spiegheremo alcuni dati sull’immigrazione, raccontandovi come gli immigrati contribuiscono a fare crescere l’Italia.
Come riferito da Torino Click, gli alunni-attori della Gabelli sono stati ricevuti ieri a Palazzo Civico, sede del Municipio, in occasione della presentazione del documentario “PIL – Perché Immigrazione è Lavoro”. Come dichiarato dall’Assessora alle Politiche Educative che li ha accolti, aprire le porte della Città e incentivare la creazione di progetti come questo è fondamentale per gettare i semi di cittadinanza attiva, per fare in modo che ragazze e ragazzi si sentano parte integrante della società e di quanto accade intorno a loro. Iniziamo così a rendere le classi protagoniste reali e creare il prima possibile un legame di fiducia tra città e istituzioni.