Tra gli ospiti di rilievo internazionale: Luis Sepulveda, Tahar Ben Jolloun (interverrà sulla Primavera Araba), lo svedese Henning Mankell, lo scrittore indiano Amitav Ghosh, l’americano Christopher Paolini, l’inglese Patrick McGrath, il tedesco Hans Magnus Enzensberger.
1.200 gli espositori, di cui 50 debuttanti e 23 neo case editrici, mentre 9 sono le regioni italiane. Sono previste pure rappresentanze della Presidenza del consiglio, del Miur, del ministero della Difesa, del Senato e del Cnr.
26 sale per dibattiti e convegni offriranno ai visitatori la possibilità di capire meglio l’editoria, con capienza da 35 fino a 1.900 posti; verrà pure allestito l’Ibf (International Book Forum), l’area business dedicata allo scambio dei diritti editoriali, si terrà ‘Lingua Madre’, ”il laboratorio degli incroci culturali”.
Ma la vera novità dovrebbe essere la Primavera Digitale, perché nei 5 giorni della fiera verrà dato grande spazio al tema della scrittura e della comunicazione nell’era multimediale e dei nuovi media, con l’impatto dei social network, del boom di Twitter, dei pericoli legati ad una diversa disciplina del copyright, degli ebook e delle pratiche di selfpublishing.
Tutto questo mentre è in arrivo il cosiddetto: Grande Freddo, il calo cioè della produzione mensile di novità pubblicate dall’editoria italiana: meno 28,8% e la contrazione della lettura di libri (già bassa rispetto ai Paesi dell’UE) calata in due anni del 2,7%. In controtendenza “La tempesta perfetta”, il titolo del convegno organizzato dalla Siae per valutare il picco di vendite di tablet: +100,2% e di lettori di e-book, passati da 350mila dell’ultimo trimestre 2010 a 1,1milioni del 2011. Un momento di riflessione di editori, responsabili di librerie e di catene, che si confronteranno e commenteranno i risultati di indagini su mercato, lettura, sentimenti del pubblico. Per ripensare, forse, nuove strategie per il futuro e migliorare l’efficienza del settore.