Saranno i carabinieri a custodire in caserma le prove scritte degli aspiranti insegnanti: accade, da oggi a Torino dove è iniziata la prima prova scritta per il tirocinio. Partecipano 5.500 aspiranti insegnanti. Una sinergia, sperimentata per la prima volta, che -spiega il pro rettore,Sergio Roda – potrebbe essere estesa a tutta Italia.
”Ne ho parlato con il ministro Francesco Profumo – riferisce Roda – che ha mostrato grande interesse”. Migliaia di compiti saranno sotto chiave in caserma”.
La collaborazione fra Arma e Università ha permesso di risparmiare migliaia di euro.
E la strategia potrebbe essere esportata nel resto d’Italia.
“Ne ho parlato con il ministro Francesco Profumo – riporta Roda – che ha mostrato grande interesse dicendomi che prenderanno contatti con il ministero della Difesa”. I Carabinieri offrono “assoluta garanzia di serietà e così facendo – aggiunge Roda – l’università ha risparmiato una cifra di 20-30 mila euro. Se istituzioni diverse dello Stato collaborano in queste iniziative, in fondo anche questa è una forma di spending review”.
“Le indicazioni ministeriali erano che noi come università-guida a livello regionale ci dovessimo occupare sia della sorveglianza durante le prove, per cui sono impegnati i nostri funzionari, sia la custodia di migliaia e migliaia di compiti scritti (sono tre le prove scritte) che devono essere tenuti sotto chiave fino al momento della correzione e oltre”.
“Invece dal generale Pasquale Lavacca – racconta Roda – ho trovato subito il massimo della disponibilità. E’ stato lui a suggerirmi di informare il ministro Profumo su quello che stavamo facendo. Così ho telefonato al ministro che ha subito accolto favorevolmente l’ipotesi che questo tipo di collaborazione con l’Arma possa essere estesa”.
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