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A Torino il ministro Profumo risponde su terrorismo, Tav, abbandoni

Sulla Tav, la linea ferroviaria Torino Lione, relativamente all’incontro che il commissario di Governo per la Tav avrebbe dovuto tenere in un istituto di Susa e che era stato annullato, il ministro Profumo ha detto che gli studenti “devono essere informati in modo oggettivo sentendo le due voci.”
Poi ha aggiunto:”Io sono per una scuola aperta; la scuola è il luogo in cui ci deve essere il confronto delle idee e il direttore scolastico regionale ha inviato un ispettore per fare una valutazione di quello che è successo”. Per il ministro ”all’interno delle scuole deve essere avviato un dibattito sereno, perchè il primo elemento è il confronto delle idee”.
In merito invece alle contestazioni ricevute negli scorsi giorni, sempre a Torino, da un gruppo di universitari, il ministro si è dichiarato disponibile a incontrare gli studenti della locale università, anzi ha pure telefonato a Nicola Malanga, il rappresentante degli studenti al Senato accademico, che nel corso delle tensioni con le forze dell’ordine era rimasto ferito. “Ho telefonato allo studente che è stato ferito e certamente mi farà piacere incontrarli come ho sempre fatto. Io sono disponibile a parlare con tutti  e credo che si debba avviare questa fase di ascolto”.
Rispondendo poi a un’altra domanda sul rischio terrorismo, dopo gli attentati a Equitalia e ai comunicati minacciosi di gruppi terroristici, il ministro ha detto: “Bisogna trasmettere agli studenti il messaggio di uno Stato più presente, capace di dare loro risposte e trasmettere legalità e rispetto delle regole” “Bisogna fare molta attenzione. Sono segnali preoccupanti che non bisogna sottovalutare”.
“Anche i media – ha specificato – dovrebbero essere più equilibrati, il Paese ha bisogno di maggiore equilibrio anche attraverso i media. In questo momento così difficile ci vuole un senso di responsabilità maggiore”.
Per quanto riguarda il Meridione d’Italia invece, dove gli abbandoni superano la media nazionale, il ministro ha spiegato, a proposito del Piano per il Sud varato dal governo: “L’azione del Governo è di grandissima attenzione al Sud con provvedimenti concreti, partendo dalla scuola e in particolare nelle aree in cui c’è una coincidenza tra povertà e abbandono scolastico. Credo che non bisogna normalizzare i progetti ma servono azioni mirate dal punto di vista di un apprendimento molto più personalizzato, rispetto alla situazione anche ambientale, e con una maggiore integrazione rispetto agli altri attori del territorio”.
L’azione, ha pure spiegato,  sarà concertata tra ministeri della Coesione, dell’Istruzione, dello Sport e dell’Interno.
 L’obiettivo per il ministro è di “creare una situazione migliore per gli studenti in quelle particolari condizioni”, avviando per esempio progetti  sull’alfabetizzazione motoria come quelli presentati nei giorni scorsi a Scampia.
L’intento è quello di  “coinvolgere gli studenti e non renderli solo attori passivi all’interno della classe”. Stessa finalità dell’altro progetto, Angels, che prevede un collegamento con ricercatori italiani all’estero per creare legami di tutoraggio con i coetanei italiani.

Pasquale Almirante

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