Se il buongiorno si vede dal mattino, quest’anno scolastico potrebbe essere segnato dalla ripresa delle proteste degli studenti e delle lotte politiche. La redazione torinese di Repubblica, infatti, ci informa che il primo giorno di lezioni a Torino è stato caratterizzato dal sit-in di un centinaio di studenti. Davanti al Liceo classico Gioberti, i manifestanti – appartenenti al Fronte della gioventù comunista – hanno protestato contro il Governo che, a loro dire, sottrarrebbe fondi alla Scuola per “finanziare sempre di più la spesa militare, trascinando anche l’Italia in un conflitto sempre più generalizzato”.
Gli studenti organizzatori della protesta accusano, in particolare, il Ministero dell’Istruzione e del Merito di avere sottoscritto un protocollo d’intesa con la Marina militare italiana, in base al quale – dichiarano gli studenti – i ragazzi e le ragazze dei tecnici e dei professionali verrebbero coinvolti in progetti di alternanza scuola lavoro e impiegati nella vita interna dell’esercito, lavorando gratuitamente sulle navi della Marina.
Ci permettiamo di suggerire agli studenti che ieri hanno protestato al Gioberti, di leggere il protocollo d’intesa sotto accusa, di cui peraltro abbiamo già riferito il mese scorso. https://www.tecnicadellascuola.it/tutela-di-ambiente-biodiversita-e-patrimonio-marino-sottoscritto-accordo-tra-marina-militare-e-ministero-dellistruzione-utile-anche-per-i-pcto
Non ci sembra che sussistano elementi tali da generare preoccupazioni in merito al reale compito che i ragazzi e le ragazze partecipanti al progetto Scuola-Marina saranno chiamati a svolgere.
Si legge, infatti, nel documento sottoscritto dal Ministero dell’Istruzione e dalla Marina militare:
Con il presente Accordo, le Parti, ciascuna nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità e nel rispetto dei principi e delle scelte di autonomia scolastica, concordano di intraprendere un’azione comune mirata all’avvio di una cooperazione per i fini educativi e formativi mediante misure tese a realizzare un ottimale e sinergico livello di collaborazione ispirato a principi e linee programmatiche di comune interesse.
A tale fine, sulla base di quanto previsto nel Progetto formativo, che costituisce parte integrante del
presente Accordo, quest’ultimo, intende:
– favorire l’acquisizione, da parte delle studentesse e degli studenti, di competenze tecnicoprofessionali, nell’ambito della tutela dell’ambiente, della biodiversità e della salvaguardia del patrimonio marino e marittimo,
– promuovere la formazione dei giovani in riferimento alla cultura del mare, dello sport, della
marittimità e della sicurezza marittima.
Obiettivi condivisibile e per niente legati a presunti indottrinamenti di carattere militare.
A parte questa polemica un po’ fine a se stessa, gli studenti di Torino hanno invece ragione quando sostengono che le priorità degli studenti sono ben altre, vogliamo diritti, salario e sicurezza sui posti di lavoro. Non dimentichiamo le morti di Lorenzo, Giuseppe e Giuliano (tre studenti morti durante l’alternanza scuola-lavoro, ndr), uccisi dallo stesso sistema che pochi giorni fa ha portato alla morte di 5 lavoratori nella strage di Brandizzo.”
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