A Torino si progetta la scuola del futuro

Recentemente ci siamo occupati di edilizia scolastica in una prospettiva diversa da quella in cui viene solitamente trattata, ovvero come emergenza da risolvere. Fermo restando che i problemi di riqualificazione e messa a norma di molti istituti, ovviamente devono essere affrontati e risolti, non va comunque trascurato l’aspetto che riguarda l’innovazione didattica che si lega anche ad una architettura funzionale alle attività formative da svolgere.

E’ la scuola del futuro, quella di cui abbiamo parlato con l’architetto Antonio Riverso, professor all’IAA (International Academy of Architecture) nonché past Vice Presidente del Consiglio Mondiale degli Architetti http://www.tecnicadellascuola.it/item/32204-scuola-innovativa-fra-edilizia-del-futuro-e-didattica.html e che in Piemonte, grazie ad un progetto promosso  dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Giovanni Agnelli in collaborazione con Città di Torino e Fondazione per la Scuola sta materializzandosi. Molto soddisfatti dell’opera intrapresa, il cui cronoprogramma prevede la conclusione nel 2019/20 sono Francesco Profumo già Ministro della Pubblica Istruzione e attualmente Presidente della Compagnia di San Paolo, il quale su “La Stampa” ha fra le altre cose dichiarato a proposito del progetto “speriamo possa davvero fare scuola nel Paese” e a cui ha fatto eco Andrea Gavosto, direttore della “Fondazione Agnelli” il quale ha sottolineato la novità “di privati che intervengono su beni pubblici. In Italia c’è poca tradizione in questo senso, mentre nel momento in cui le scuole hanno bisogno di interventi, è importante che venga fatto”.

Il progetto denominato “Torino fa Scuola” ha interessato due scuole secondarie di primo grado  del capoluogo piemontese: la Pascoli,  che si trova nel quartiere cit turin e la Fermi nel quartiere lingotto. I risultati del progetto sono stati positivi e si rivelano tali sotto diversi aspetti. Nel mese di luglio sono stati decretati i vincitori del bando di progettazione, bando che nonostante non fosse necessario trattandosi di fondazioni private è stato previsto, e ciò in omaggio anche ad un modus operandi molto aperto e trasparente, teso a favorire la partecipazione e dunque anche un dibattito largo sul tema dell’innovazione.

Ad aggiudicarselo, su 275 proposte sono stati per la scuola Pascoli, il team guidato dall’architetto Silvia Minutolo  mentre per la Fermi quello di Alberto Bottero. Nonostante siano due edifici strutturalmente diversi, i progetti di riqualificazione per le due scuole hanno dato risposte ad esigenze comuni per la scuola del futuro rivelando così la possibilità per il patrimonio scolastico del nostro paese di essere trasformato e adattato alle nuove esigenze formative. La Pascoli è una scuola dallo stile “umbertino” e la Fermi è nata negli anni del miracolo economico quando a Torino, arrivati a bordo del “treno del sole” si trasferivano attratti dalle possibilità di lavoro in fabbrica, prima fra tutte la Fiat, migliaia di donne, uomini e spesso tantissime famiglie.

In entrambi i progetti però, partendo da architetture diverse, si trovano risposte comuni come ad esempio quelle di creare spazi per favorire la nascita di una comunità scolastica che abbia come riferimento la scuola non soltanto nell’orario delle lezioni ed una scuola che consenta di offrire un importante contributo anche al contrasto delle diseguaglianze. Ed un istituto, capace di adattarsi al processo di tecnologicizzazione in atto.

Come sarà dunque la scuola del futuro? A Torino la Fondazione Agnelli e la Compagnia di San Paolo ci stanno provando,  impegnando 10 milioni di euro (4,5 da Fondazione Agnelli e 3 da Compagnia San Paolo per la Fermi e 2,5 milioni per la Pascoli dalla Compagnia San Paolo) forse inconsapevolmente avendo come leit motiv un noto aforisma del giornalista Sydney J. Harris “Lo scopo della scuola è quello di trasformare gli specchi in finestre”.

Fabio Guarna

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