Il Corriere della Sera riporta la notizia che proprio a Trento è iniziata una sperimentazione per valutare i docenti da parte dei ragazzi: il tuo prof spiega in modo chiaro? Crea un clima sereno in classe? È disponibile? E le verifiche, sono ben strutturate, valutate correttamente? Il carico di lavoro a casa è troppo o troppo poco? E così via, mentre sul nostro sito, proponiamo il sondaggio su una questione scottate e delicata, e certamente seria
Le scuole del Trentino si sono dunque attrezzate con un progetto «nato dal basso», da un gruppo di studenti, e che oggi coinvolge oltre mille ragazzi e una sessantina di prof. Una sperimentazione che dopo un anno di gestazione è partito sotto forma di questionari che raccolgono l’opinione dei ragazzi sui loro prof.
L’iniziativa è dell’associazione «Stazione Futuro», movimento di studenti delle scuole trentine, ma senza venature politiche , che ha voluto «formulare una proposta da portare al tavolo delle discussioni sulla valutazione degli insegnanti e andare oltre il dibattito ideologico “valutazione-sì-o-no” come sinora impostato da politici e sindacati».
Il modello, scrive Il Corriere, è semplice: prevede la somministrazione agli studenti di due tipi di questionario, uno per i docenti di materie teoriche uno per quelli di laboratori e materie pratiche. Sono proposte domande relative alle capacità di esposizione dei docenti, al carico di lavoro assegnato, alla capacità di coinvolgimento, alla disponibilità a recuperare le carenze degli alunni, ai criteri di valutazione. Le risposte restano anonime e, per il momento, i risultati non verranno diffusi, tranne che non sia l’insegnante a leggere gli esiti e a discuterli, se vorrà, con la classe.
I questionari relativi al primo quadrimestre, pubblicati online e inviati nelle caselle email degli studenti, arriveranno poi compilati ai professori, che avranno due settimane di tempo per analizzarli e decidere cosa farne. In marzo inizierà l’ultima fase: la valutazione dello strumento. «Ascolteremo tutti i pareri e le impressioni di studenti e professori e di chiunque altro vorrà aiutarci, addetti ai lavori e non, per migliorare ulteriormente il questionario e aggiustarlo nei suoi punti critici», dice Borga. Poi, il testimone passerà alla Provincia, che deciderà se diffondere il modello su tutto il territorio Trentino.
Il progetto è nato, viene precisato «non per dividere ma per unire» ed è stato preventivamente discusso con i sindacati.
La valutazione, secondo le intenzioni dei promotori, non vuole portare a giudizi e criteri da inserire nelle già complicate graduatorie o per ipotizzare nuove regole d’ingaggio, ma dovrebbe servire a valutare l’unico dato davvero importante e cioè la qualità della didattica. Per migliorare il rapporto docente-studenti e fornire all’insegnante dati certi e interpretabili sul gradimento del suo lavoro.
I promotori inoltre sottolineano che sono molti i professori d’accordo con l’iniziativa, nella convinzione che sia meglio valutare la qualità di una scuola e della didattica basandosi sull’opinione degli studenti anziché su quella di commissari del Miur, o sull’anzianità dei docenti.
Su questo specifico punto, per quanto ci riguarda, attendiamo l’esito del nostro sondaggio per capire meglio da chi l’operato dei docenti dovrebbe essere giudicato.
[Sondaggio id=”15″]
Sta facendo discutere non poco il discorso pronunciato da Raffaele Fitto, Ministro per gli affari…
Il governo introduce nuove misure per sostenere i lavoratori italiani durante le festività natalizie. Il…
L’Associazione Italiana per la Ricerca e l’Educazione nella Medicina del Sonno (ASSIREM), in collaborazione con…
Ci sono aggiornamenti sul caso della studentessa di quindici anni trovata morta impiccata nella casa…
Il tema della valutazione ha assunto una riconoscibile centralità nel dibattito pubblico sulla scuola. Il…
Davanti alle numerose richieste di accesso e informazioni pervenute dai candidati non vincitori riguardo alla…