Trieste è la prima città in Italia ad aver reso obbligatorie le vaccinazioni per i bambini iscritti negli asili di competenza comunale e in quelli del privato convenzionato.
La decisione arriva in un contesto che vede una flessione significativa del ricorso alle vaccinazioni in Friuli Venezia Giulia, con Trieste attestata decisamente sotto la soglia del 95%, che garantisce il mantenimento della sicurezza nella salute pubblica, dal momento che antidifterica, antitetanica, antipolio e antiepatite B, registrano rispettivamente percentuali dell’89%, 91%, 92% e 89%.
Lo scrive Adnkronos che dice pure che un ulteriore impulso alla scelta, è venuto poi dai casi di tubercolosi che hanno riguardato alcuni bambini contagiati inavvertitamente da una pediatra che aveva contratto il virus.
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La misura varrà per il segmento da 0 a 6 anni. A Trieste sono circa 4mila i bambini interessati. Dall’anno prossimo per avere diritto di accesso alle strutture scolastiche, i bambini dovranno risultare sottoposti ad antidifterica, antitetanica, antipolio e antiepatite B. Il tutto sarà attestato da un’autocertificazione, ma il Comune già annuncia verifiche a tappeto.
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