A Vo, in provincia di Padova, fra le prime zone rosse dell’emergenza coronavirus, l’esame di terza media si fa: l’Istituto comprensivo di Lozzo Atesino “ha deciso che quel rito importante i 75 ragazzi dell’ultimo anno dovessero in qualche modo viverlo. E allora al via la prossima settimana – a distanza e dunque in totale sicurezza – la simulazione delle tre prove scritte: italiano, matematica e lingue straniere, esattamente come sarebbe stato nell’esame reale”, racconta Radio24.
Nei giorni scorsi è arrivata la circolare che spiega come: 15 minuti in più per i ragazzi che dovessero avere problemi tecnici momentanei (giga terminati, connessione ballerina), webcam puntata sui ragazzi e tre docenti per classe a sorvegliarne le immagini. “Li dividiamo in piccoli gruppi per poterli sorvegliare e chiediamo loro di tenere la telecamera accesa – spiega a Radio 24, – l’insegnante di inglese dell’Istituto Comprensivo di Lozzo Atesino, Valeria Greggio – ci sembrava un gesto doveroso di attenzione nei loro confronti. Per il prossimo esame dovranno aspettare di avere 18 anni con l’esame di maturità, dunque togliergli questo rito di passaggio ci sembrava un limite”.
Fare l’esame di terza media a distanza è dunque “possibile, almeno in realtà come le nostre, in cui il dirigente scolastico si è attivato da subito per una scuola che non lasciasse indietro nessuno e fosse inclusiva. Ha infatti dotato di tablet tutti i ragazzi che ne avessero bisogno e si è assicurato che tutti avessero la connessione, perché è questo il problema principale della didattica a distanza”
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