In un mercato del lavoro con una disoccupazione giovanile che in alcune zone d’Italia sfiora il 50% (la media in Italia è del 35,4%), mancano informatici, formatori, ingegneri. Introvabili anche laureati in lingue e matematica.
Le imprese faticano a selezionare con il rischio che i posti di lavoro rimangono vuoti. Lo segnala il sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal che evidenzia come su 339mila giovani che le aziende puntano a inserire ben il 23% è considerato difficile da “rintracciare” sul mercato.
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CHI OFFRE CHANCE – Il turismo con 8 entrate su 10, seguono il commercio e i servizi alle persone.
LE DIECI PROFESSIONI INTROVABILI – Con l’88% di difficoltà nel trovare lavoro ci sono gli informatici, i fisici e i chimici, poi i formatori con il 66%, poi i progettisti e gli ingegneri con il 59%, poi i tecnici dei servizi alle persone con il 55%. Seguono gli operai metalmeccanici ed elettromeccanici con il 43%, gli operai specializzati con il 42%. Gli specialisti in scienze economiche con il 41%, poi i tecnici informatici con il 39%, poi gli operai del legno con il 38% e gli operatori della cura estetica con 38%.
LE DIECI LAUREE IRREPERIBILI – Caccia ai laureati in lingue (il 69%), poi a quelli in ingegneria elettronica e dell’informazione (58,7%), ingegneria (57,7%), ingegneria industriale (50,2%), scienze, matematica e fisica (40,9%), economia (34,8%), indirizzo chimico e farmaceutico (27,1%), insegnamento e formazione (25,2%), scienze motorie (19,9%) e indirizzo sanitario (19,1%).
ESPERIENZA – Conta l’esperienza, secondo l’indagine di Unioncamere. In particolare per i laureati viene richiesta nel l’80% e fare la differenze sono anche le competenze maturate: a 4 laureati su 5 è richiesto l’utilizzo di tecnologie e strumenti e a uno su due l’abilità ad applicare soluzioni creative.
INFOGRAFICHE (fonte Il Sole 24 Ore)