La singolare vicenda è accaduta a 74 studenti dell’Ipsia di Potenza, i quali però mai avrebbero pensato di scontare la marachella, visto che i riscaldamenti sono partiti qualche secondo dopo la loro fuga, in ”attività di recupero educativo”, consistita in lavori svolti sotto la supervisione di volontari di Legambiente (per 32 studenti), delle ore nell’Istituto penale minorile (per altri 22) e ”manutenzione” nel cimitero (per 20).
La dirigente dell’Istituto professionale di Stato per l’industria e l’artigianato ”Giovanni Giorgi”, Giovanna Sardone, dice che tutto sarebbe cominciato la mattina del 31 ottobre scorso, allorchè, con la scusa dei termosifoni spenti, 74 studenti delle quarte e quinte classi sono usciti senza autorizzazione mentre però solo qualche secondo dopo i caloriferi ripartivano.
A questo punto la giusta punizione che ha preso consistenza nella forma di un ”progetto educativo” fra l’istituto (che ha 496 studenti) e il Comune di Potenza e così 32 studenti passano a turno una giornata ”in attività concordate e coordinate dai volontari di Legambiente”; 22 ”svolgono il loro periodo formativo” nell’Istituto penale minorile e 20 sono ”condannati” a svolgere ”attività di manutenzione nel cimitero”.
”La resa dei conti arriverà agli scrutini”, avverte la preside. Il rischio è il cinque in condotta nella pagella del primo trimestre.
Sardone ci tiene a precisare che, per raggiungere i ”luoghi di lavoro”, gli studenti ”puniti” hanno utilizzato scuolabus pagati in un caso dall’Istituto e per il resto dal Comune di Potenza: ”Voglio dire che noi nell’educazione degli studenti abbiamo anche investito delle risorse”, ha spiegato, ricordando gli sms che avvertono i genitori delle assenze dei figli e della medaglia avuta dal Presidente della Repubblica, proprio un mese fa, per un progetto imprenditoriale.
”Senza entrare nel merito della vicenda che ha portato al provvedimento della sospensione – ha detto dal canto suo il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero (Pd) – non posso che considerare estremamente formativo ed in linea con percorsi innovativi di educazione lo sviluppare azioni destinate a migliorare la qualità della vita di una intera comunità”. Più preciso l’assessore all’ambiente, Nicola Lovallo, che ha visto nell’iniziativa il lodevole obiettivo di ”creare una coscienza ambientalista”.
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