È diventata un caso nazionale la notizia della denuncia, da parte dei carabinieri, di 82 genitori di alunni frequentanti istituti scolastici delle zona a nord di Napoli: alcuni di loro hanno detto ai militari che studiare non serve perché tanto poi non si trova lavoro. Tra le reazioni più contrariate spicca quella dell’arcivescovo di Napoli, Cardinale Crescenzio Sepe: secondo il prelato “è la dimostrazione di una decadenza culturale che non ha spiegazioni”.
“Il problema della dispersione scolastica – ha aggiunto Sepe – è forte in molti luoghi del sud e soprattutto a Napoli. Anche per questo abbiamo varato il progetto ‘Aiutami a crescere’ per 450 bambini che non andavano a scuola, spesso per difficoltà economiche nel comprare i vestiti, le scarpine, i libri, i quaderni. A ognuno di loro diamo una sorta di borsa di studio per superare il problema della dispersione che è terribile”.
È ben ricordare che sul fronte degli abbandoni scolastici al primo anno delle scuole superiori, la Campania si colloca tra le regioni messe peggio. Se in Italia la media degli abbandoni da parte dei 14enni è dell’11,9% e in Calabria la media crolla addirittura al 6,6%, in Campania la percentuale sale al 13,8%. Ma è la Sicilia la maglia nera: lasciano la scuola al primo superiore il 14,6% dei ragazzi 15enni.
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