L’abbandono scolastico rimane uno dei problemi maggiori della scuola italiana: un alunno su quattro non riesce ancora oggi ad andare oltre la licenza media.
Secondo quanto riferito da Eurostat il 4 settembre, nel 2016 la percentuale di abbandoni prima di giungere alla maturità è salita al 23%,3: si tratta di giovani tra i 25 e i 29 anni che avevano al massimo un’istruzione secondaria di primo grado (il diploma di terza media).
L’Italia si trova in fondo alla classifica insieme alla Romania (23,8%), la Spagna (33,9%), il Portogallo (26,7%) e Malta.
È significativo che l’aumento di abbandoni è stato registrato dopo oltre dieci anni di calo. Come il dato che nel vecchio Continente (Ue a 28) si è scesi al 15,9%, mentre nel 2015 gli abbandoni pre-maturità erano al 16%.
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Se si guarda solo ai maschi, i numeri peggiorano: il 26,1% delle persone tra i 25 e i 29 anni che non ha neanche il diploma di scuola superiore (contro il 17,5% in Europa).
Per i maschi la distanza con le femmine diventa siderale se si guarda alla percentuale di laureati: solo il 19,1 degli italiani tra i 25 e i 29 anni (32,2% in Ue) contro il 30,8% delle femmine nella stessa fascia di età (42,5% in Ue).
In assoluto, anche come laureati in Italia siamo messi male: la nostra Penisola è la penultima in Europa per percentuale di studenti che concludono l’Università (peggio fa solo la Romania): appena il 24,9%.
Sempre in tema di laurea (anche “breve”), si allarga la forbice di genere in Italia tra coloro che la detengono tra i 25 e i 29: il 30,8% delle donne in questa fascia di età ha un diploma universitario nel cassetto a fronte del 19,1% degli uomini.
E in questi anni il divario tra i generi è aumentato con una crescita di oltre 12 punti per le donne dal 2005 (poco più di 10 nella media Ue, da 32,3% a 42,5%) e di soli 7,2 punti per gli uomini (7,5 punti nella media europea).
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