L’Italia, insieme alla maggioranza dei Paesi europei, rientra fra quelli in cui sono presenti politiche che mirano al contrasto dell’abbandono precoce degli studi.
È quanto emerge dall’ultimo Rapporto della rete Eurydice dal titolo Structural Indicators for Monitoring Education and Training Systems 2021: Overview of major reforms since 2015.
Una delle quattro aree su cui si concentra la pubblicazione riguarda l’abbandono precoce dell’istruzione e della formazione, con riferimento agli studenti che lasciano l’istruzione e la formazione prima di completare il livello secondario superiore e ottenere un corrispondente certificato di fine studi.
Questo indicatore esamina l’esistenza di un sistema nazionale di raccolta dati per valutare l’entità del problema. I dati basati sull’anagrafe degli studenti possono infatti essere utilizzati anche per monitorare l’assenteismo, fungendo così da sistema di allerta per avvisare le scuole e le autorità che potrebbero dover intervenire per aiutare gli studenti a rischio di abbandono precoce.
Lo studio Eurydice si sofferma anche sull’importanza di aumentare la flessibilità dei percorsi educativi. Questo indicatore si concentra in particolare su iniziative politiche volte a ridurre al minimo il rischio di abbandono precoce offrendo agli studenti una scelta più ampia di programmi o percorsi alternativi (accademico, tecnico o professionale), nonché offrendo opportunità agli studenti di cambiare percorso o programmi che non soddisfano le loro necessità.
Fondamentale è anche fornire supporto linguistico a studenti di madrelingua diversa. Infatti, i giovani provenienti da un contesto migratorio tendono ad essere sovrarappresentati tra coloro che abbandonano prematuramente l’istruzione e la formazione in molti paesi europei. Le politiche di sostegno linguistico per questi studenti possono aiutare a fornire misure per rafforzare le competenze degli studenti nella lingua di istruzione, che sono fondamentali per beneficiare di tutte le opportunità di apprendimento ed evitare di rimanere indietro.
Anche puntare sulla formazione iniziale degli insegnanti e sullo sviluppo professionale continuo rappresenta un punto chiave per contrastare l’abbandono precoce. Ciò implica aumentare la consapevolezza da parte degli insegnanti delle cause sottostanti, dei principali fattori scatenanti e dei segnali di allarme, nonché rafforzare la capacità dei docenti di agire sia per prevenire l’abbandono precoce sia per sostenere gli studenti a rischio.
Altri aspetti essenziali nel contrasto alla dispersione scolastica sono rappresentati dalle politiche di orientamento scolastico e professionale nelle scuole e dal fornire supporto ai giovani che abbandonano prematuramente per rientrare nel sistema di istruzione e formazione.