”Un elemento di preoccupazione è rappresentato dalle cifre che riguardano l’abbandono scolastico.
E purtroppo gli effetti della dispersione formativa saranno ancora più visibili solo quando bambini e adolescenti diventeranno adulti attivi nel tessuto sociale e culturale del Paese”
La scuola abbandonata al suo destino, ha continuato il garante, ”sia per quanto attiene ai percorsi formativi che alle condizioni strutturali degli edifici scolastici. La scuola però non è il solo foro educativo in crisi. La famiglia riveste evidentemente il ruolo fondamentale di sempre con le maggiori difficoltà che derivano però dal mutato contesto sociale.
Secondo una ricerca del Censis sul rapporto genito-rifigli nella famiglia italiana, i genitori si sentono lasciati soli nel fronteggiare le difficoltà legate all’educazione e alla crescita dei figli, soprattutto per la necessità di dover ‘competere’ con la moltiplicazione dei fori educativi, primi tra tutti internet e televisione.
Il sostegno alle famiglie ed in particolare modo alle madri deve essere una priorità. Sostenere l’infanzia significa anche aiutare le madri a non dover rinunciare al lavoro per crescere i propri bambini.
La realtà del lavoro femminile è imprescindibile dalla valutazione delle politiche sull’infanzia. I dati ufficiali attestano che il 25% delle donne occupate esce dal mercato del lavoro alla nascita del primo figlio”.
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