I risultati scolastici non dipenderebbero molto dalla volontà degli studenti, ma sarebbero già scritti nel loro Dna.
Se ne parla da tempo. E ora questa teoria potrebbe tradursi in realtà. Ci si stanno avvicinando, almeno, i ricercatori del King’s College di Londra, che hanno sviluppato un nuovo test in grado di valutare la presenza di 74 geni cruciali per il proseguimento negli studi.
I ricercatori hanno prodotto un test genetico, peraltro già pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry: al momento sembra che si tratta del modello il più efficace nel predire un comportamento umano sulla sola base del Dna, e in futuro potrebbe essere usato per identificare gli studenti a rischio abbandono scolastico che necessitano di un programma educativo per prevenirne la dispersione.
La sua efficacia è stata sperimentata per ora su un campione di quasi 6mila giovani, di cui sono stati considerati i voti ottenuti in matematica e inglese a 7, 12 e 16 anni di età. Ebbene, i risultati dimostrano che ”le differenze di rendimento tra gli studenti sono dovute quasi per il 10% al solo Dna”, come spiega la prima autrice dello studio, Saskia Selzam.
Se questo 10% può sembrare una cosa di poco conto, sottolinea la ricercatrice, bisogna ricordare che la differenza di genere fra maschi e femmine spiega solo l’1% della variabilità del rendimento scolastico, mentre la determinazione ‘pesa’ per il 5%. ‘
“Siamo ad un punto di svolta, per quanto riguarda la capacità di predire sulla base del Dna quelli che sono i punti di forza e di debolezza nell’apprendimento di un individuo”, aggiunge lo psicologo Robert Plomin, che da anni conduce studi sui gemelli per scoprire il collegamento tra genetica e comportamenti umani.
A detta dello psicologo, il nuovo test del Dna ”potrebbe essere usato per prevedere se un bambino rischia di avere difficoltà nell’apprendimento, in modo da sviluppare programmi di supporto personalizzati in base alle sue esigenze”.
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