Categorie: Precari

Abilitati, l’Anief non si dà per vinta

L’Anief chiede a tutti i parlamentari di firmare e di discutere con i capigruppo in VII commissione una proposta di legge dell’on. Russo del Pd affinché sia votata in sede deliberante, per sanare la posizione dei suddetti docenti esclusi dalle graduatorie e per sanare il contenzioso presso i tribunali, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.
La proposta di legge dell’on. Russo sottolineache essa ” intende recepire degli ordini del giorno approvati dal Governo per risolvere la questione dei mancati inserimenti nelle graduatorie ad esaurimento, valide per il triennio 2011-2013, di personale docente laureato-abilitato e/o specializzato-abilitato presso i corsi universitari nazionali a numero chiuso organizzati, su indicazione del ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, dalle facoltà di scienze della formazione primaria, dai conservatori e dalle accademie, prevedendo, altresì, l’inserimento con riserva del conseguimento dell’abilitazione per il restante personale iscritto ai suddetti corsi negli stessi anni, in attesa del nuovo sistema di reclutamento. La norma, difatti, interviene per sanare una evidente disparità di trattamento tra personale che ha conseguito pari titolo e che il Parlamento aveva già in questa legislatura eliminato nei confronti degli abilitati iscritti al IX ciclo delle sospese Ssis.”
Un articolo specifico, infine, è dedicato alla questione della giurisdizione del giudice amministrativo sulle graduatorie ad esaurimento con una norma di interpretazione autentica, seguita alla trasformazione delle graduatorie da permanenti ad esaurimento, che specifica il rispetto dei principi costituzionali di accesso nei ruoli della pubblica amministrazione della scuola per superamento di procedura concorsuale, vista l’incertezza in materia, come risulta nel recente decreto di aggiornamento/inserimento delle graduatorie stesse elaborato dall’amministrazione, dopo le recenti sentenze contrastanti della Cassazione, del Consiglio di Stato e della Consulta.
Tra udienze in tribunale e azioni politiche, dunque, si decideranno le sorti dei nuovi e dei vecchi professori.
Silvana La Porta

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