I precari che si stanno abilitando con i PAS lo avevano promesso: contro queste modalità di rinnovo delle graduatorie d’istituto ci ribelleremo e scenderemo in piazza. I primi a farlo sono stati, il 30 maggio, gli aspiranti prof di Pisa: circa 200 hanno manifestato in piazza dei Miracoli. Con loro anche alcuni sindacalisti della Flc-Cgil Toscana e del posto.
La protesta è stata condotta esplicitamente contro il decreto n. 353 del 22 maggio scorso. Che, sostengono, li avrebbe doppiamente danneggiati: prima si tutto per via del basso punteggio derivante dall’abilitazione, soprattutto rispetto ai “cugini” abilitati con il TFA ordinario; in secondo luogo perché il Miur ha deciso di non accettare con riserva il loro inserimento nelle graduatorie degli istituti. Per pochi giorni, dovranno rimanere in terza fascia. E per molti di loro ciò significherà perdere la possibilità di stipulare un contratto annuale. Quando si aprirà la “finestra” per il loro inserimento, probabilmente a fine 2014, le nomine sino al termine del prossimo anno scolastico saranno ormai state già assegnate. Anche se una speranza rimane: una rappresentanza degli abilitati PAS sta trattando a Roma con i vertici dell’amministrazione per cercare di strappare una deroga al fotofinish.
Nel frattempo, la protesta cresce. Sotto la Torre di Pisa, tanti insegnanti delle scuole di primo e secondo grado si sono radunati per esprimere tutto il loro disappunto: “dopo anni di servizio e un corso di formazione”, per via del decreto, “si vedono negata l’inclusione in seconda fascia delle graduatorie”. “Vergogna”, “Lo Stato prima ci usa poi ci butta fuori”, “Abbiamo pagato un corso 2.500 euro per nulla”, era scritto su alcuni dei cartelli.
“Siamo a fianco di questi docenti che stanno vivendo una vicenda ingiusta. Abbiamo già fatto appello al ministero, se entro pochi giorni non avremo novità siamo pronti ad agire per vie legali e con iniziative di mobilitazione”, ha detto Gabriella Bresci di Flc-Cgil Toscana. Anche gli altri sindacati si stanno muovendo allo stesso modo.
Intanto per martedì prossimo, 3 giugno, è prevista contro il decreto un’altra manifestazione di protesta: stavolta a Firenze, sotto l’Ufficio scolastico regionale, arriveranno insegnanti toscani frequentanti i Percorsi abilitanti speciali di tutta la Toscana.
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