Mario Pittoni, senatore e responsabile scuola della Lega, torna sul tema del precariato, sul quale si è confrontato in un dibattito acceso con Gabriele Toccafondi, deputato di Italia Viva: “I precari c’erano già, non li ha creati l’ultima legislatura. Il Fit non stava in piedi: è stato cancellato a furor di popolo. Aveva tempi assurdi e pretendeva che le vittime sopravvivessero con un’elemosina fuori dalla realtà”.
E ribadisce la sua idea di stabilizzazione del precariato: “L’unica cosa che ha funzionato è stato il Pas (percorsi abilitanti speciali) nel 2013, sebbene non sia stato facile da gestire, perché in tre anni ha consentito l’abilitazione di circa 70mila insegnanti, su circa 100mila iscritti, a dimostrazione del fatto che qualcuno è stato respinto, si è trattato di un percorso serio”.
Gabriele Toccafondi, dal canto suo, contesta a Mario Pittoni (e all’allora ministro Bussetti) che l’eliminazione del Fit ha comportato negli ultimi anni una totale assenza di percorsi abilitativi, con tutto ciò che ne consegue in termini di difficoltà per l’immissione in ruolo dei docenti.
FIT: cos’è?
Ricordiamo che il percorso Fit (Formazione iniziale e tirocinio) prevedeva una struttura simile (ma inversa nei tempi) al percorso di abilitazione attuale voluto dal Dl 36/2022: superamento di un concorso per titoli ed esami, l’ammissione ad un percorso triennale di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione docente (FIT). Una volta superato tale percorso si veniva assunti a tempo indeterminato.
Il FIT era così articolato:
– il primo anno, svolto principalmente nelle strutture accademiche (tirocinio diretto 250 ore), con oneri a carico del MIUR e momenti di tirocinio nelle scuole (tirocinio indiretto 150 ore), finalizzato al conseguimento del diploma di specializzazione all’insegnamento, specifico per la classe di concorso o per il sostegno. Era previsto un compenso per 10 mesi di circa 600€ lordi;
– il secondo anno vedeva momenti formativi integrati con il tirocinio nelle scuole e l’inizio di specifiche attività di insegnamento (supplenze brevi per assenze fino a 15 giorni). Era previsto un compenso per 10 mesi di circa 600€ lordi, nonché lo stipendio per le supplenze brevi eventualmente effettuate.
– il terzo anno al partecipante veniva assegnata una cattedra vacante e disponibile, con tutte le responsabilità connesse e con la possibilità di percepire lo stipendio equivalente a una supplenza annuale.
E il percorso di abilitazione attuale?
L’immissione in ruolo oggi comporta i seguenti passaggi:
a) un percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale corrispondente a non meno di 60 crediti formativi universitari o accademici, denominati CFU/CFA, nel quale sono acquisite dagli aspiranti docenti le competenze minime che andranno a costituire il profilo del docente secondo dei traguardi stabiliti dal cosiddetto Profilo conclusivo delle competenze professionali del docente abilitato, nell’ambito di un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottarsi di concerto con i Ministri dell’istruzione e dell’università e della ricerca, entro il 31 luglio 2022.
Tale percorso si conclude con una prova finale comprendente una prova scritta (analisi critica relativa al tirocinio scolastico effettuato durante il percorso) e una lezione simulata.
b) Un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale.
c) Un periodo di prova in servizio di durata annuale con test finale e valutazione conclusiva.