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Abilitazione e specializzazione sostegno per precari e docenti di ruolo, qualcosa si (ri)muove

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Che fine hanno fatto i corsi abilitanti su materia e di specializzazione sul sostegno ai disabili, rivolti ai precari storici con almeno tre annualità di supplenze o ai docenti già di ruolo? Anche il decreto Sostegni Bis, malgrado più di qualcuno sino all’ultimo avesse paventato il contrario, non ha prodotto alcun risultato. Eppure, l’aspettativa è alta. E l’attesa diventa sempre più lunga, se si pensa che l’ultimo corso abilitante risale al 2014.

L’ultimo tentativo

In Parlamento sono diverse le spinte per arrivare a bandire questo genere di formazione il prima possibile. L’ultimo tentativo, in ordine cronologico, è del senatore Mario Pittoni: il leghista, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura, ha dichiarato che “dopo le perplessità espresse dal Capo dello Stato sull’eccessivo utilizzo di provvedimenti omnibus, è il momento di rimettere mano alla bozza di decreto Scuola accantonata nei mesi scorsi in seguito ai veti grillini”.

“Da otto anni, per inadempienze dello Stato, decine di migliaia di insegnanti sono confinati nelle graduatorie per le supplenze – ha dichiarato il leghista -. Chiediamo di non dimenticarli: vanno riattivati i Percorsi abilitanti speciali (PAS) e promossi corsi per la specializzazione di chi ha tre anni di esperienza nel sostegno a ragazzi con difficoltà“.

L’appello al ministro Bianchi

Pittoni si è rivolto, quindi, al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, dopo avere preso atto che in seno al governo non sembrano esserci particolari ostacoli verso un’iniziativa di questo genere. Soprattutto se le spese per la frequenza dei corsi dovessero essere, come probabile, posta a carico dei frequentanti.

“È tardi – spiega Pittoni – per correggere la deriva che vedrà ancora una volta l’avvio dell’anno scolastico senza l’auspicata riduzione degli alunni per classe onde agevolare il ritorno alla didattica in presenza. Invece di stabilizzare il personale necessario, si è infatti preferito impiegare 400 milioni per confermare l’organico Covid fino al prossimo 30 dicembre”.

Il rappresentante del Carroccio ritiene che, però, c’è ancora una possibilità estrema per andare incontro a tanti docenti di ruolo, che attendo un’abilitazione aggiuntiva o la specializzazione su sostegno per migliorare la loro posizione professionale, in particolare per avere una “carta” in più per avvicinarsi a casa.

Ma anche per decine di migliaia di supplenti non ancora abilitati o specializzati si tratterebbe di un’opportunità rilevante, perchè permetterebbe loro di fare un bel passo in avanti verso la stabilizzazione.

Lo Stato non spenderebbe nulla

Secondo Pittoni “senza costi aggiuntivi (con i compensi dei formatori quindi a carico quindi dei corsisti, come avviene da diversi anni ndr) possiamo comunque tendere la mano a decine di migliaia di insegnanti confinati da otto anni – principalmente per inadempienze dello Stato – prima in terza fascia delle graduatorie d’istituto e ora nella seconda fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze (le Gps ndr), riattivando i Percorsi abilitanti speciali (PAS) attesi anche dagli ingabbiati, ripristinando gli ambiti e promuovendo la specializzazione di chi ha tre anni di esperienza nel sostegno”.

“Altra categoria – conclude Pittoni – di fatto dimenticata dal decreto Sostegni bis”.

Tempi ristretti

Il problema, però, sono i tempi. All’inizio del nuovo anno scolastico mancano poche settimane. Mentre questo genere di corsi necessitano mesi di tempo per essere svolti.

Certamente, se arrivasse il via libera politico si potrebbe comunque “agganciare” il provvedimento atteso al primo decreto legge utile. E potrebbero essere banditi ed avviati magari in autunno. Per poi perfezionare spostamenti e assunzioni nel 2022.

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