Il gelo calato fra Ministero dell’Istruzione e sindacati a proposito dei concorsi scuola ha di fatto rallentato bruscamente anche il tavolo di discussione in merito ai percorsi previsti per l’abilitazione all’insegnamento.
Abilitazione all’insegnamento, che fine ha fatto il disegno di legge?
In base agli accordi previsti con l’ex Ministro Fioramonti, i percorsi abilitanti avrebbero dovuto essere inseriti in un disegno di legge collegato alla legge di bilancio. Ciò non è avvenuto e pertanto la domanda è: quando si attiveranno i percorsi abilitanti? Con quali criteri saranno attivati? Chi potrà partecipare?
Dal canto suo il Ministro ha dichiarato nei giorni scorsi: “Su questo sto già incontrando la maggioranza in modo da avere una proposta unitaria, con l’obiettivo di dare al Paese un modello di reclutamento stabile, di qualità, che tenga conto delle diverse platee dei soggetti interessati, fra chi ha già insegnato e chi vuole cominciare”: sulle abilitazioni saranno i tavoli tecnici a stabilire i titoli di accesso, soprattutto la soglia minima di servizio svolto”.
I sindacati avevano inserito il tema all’interno dei tavoli tecnici riferiti ai concorsi scuola, invitando ad includere il tema abilitazione all’insegnamento nel cronoprogramma di più ampio respiro. Tutto ciò, non si è verificato e adesso, come fanno notare i sindacati, esiste una vera e propria esigenza di formazione in ingresso del personale docente che va assolutamente affrontata.
Abilitazione insegnamento con il concorso scuola straordinario
Al momento c’è una via per ottenere l’abilitazione all’insegnamento per una data classe di concorso: il concorso scuola straordinario prevede infatti una procedura riservata solo per abilitarsi.
Infatti, come scritto in precedenza, sarebbero addirittura previsti due bandi distinti per il concorso straordinario: uno per l’immissione in ruolo e l’altro per l’abilitazione, con il secondo bando che uscirà in seguito.
Potranno partecipare solo ai fini dell’abilitazione all’insegnamento, i docenti che hanno maturato il servizio di tre anni nella scuola paritaria e nei percorsi di istruzione professionale, oltre agli insegnanti già in ruolo che vogliono ottenere un’altra abilitazione.
Anche per loro ci sarà una prova computer based che verrà superata con il punteggio di 7/10.
A tal proposito, i candidati che partecipano per l’abilitazione insegnamento dovranno comunque avere in atto una supplenza di durata annuale almeno fino al 30 giugno (quest’ultima condizione riguarda solo i docenti precari nelle scuole statali e paritarie ), e dovranno a loro spese acquisire i 24 CFU se non ne sono già in possesso e sottoporsi poi ad una prova orale selettiva davanti ad una commissione costituita a cura degli UU.SS.RR.
La prova orale, sarà superata almeno con il punteggio di 7/10.
Una volta conseguita l’abilitazione insegnamento i docenti precari potranno iscriversi nella seconda fascia delle graduatorie d’istituto che dal prossimo anno diventeranno provinciali per l’attribuzione delle supplenze annuali.