I lettori ci scrivono

Abilitazioni all’estero, perché tanto rancore?

Ill.mo On. Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara,

sono, Marco, un docente precario di sostegno inserito in prima fascia, (ormai ex docente precario). 

Vorrei approfittare, del gentile spazio della redazione, per portare alla sua attenzione la fallimentare escalation di disintegrazione in seno al personale scolastico, del quale lei, da poche settimane è ai vertici. 

Le precedenti amministrazioni e gestioni del suo Ministero, non hanno fatto altro che inasprire i rapporti sociali fra gli insegnanti, portando in auge i metodi dell’Impero Romano “divide et impera”.

Assistiamo basiti, anche per lettere pervenute a questa stessa redazione, ad un continuo appellarsi alle sue facoltà, per estromettere o infangare categorie di insegnanti che hanno diritto ad esercitare le loro funzioni, come è sempre avvenuto in passato, dal 1998.

Sono un docente specializzato nell’Unione Europea; tutto quello che stiamo subendo ha dell’assurdo.

Considero lecito, da parte dei suoi uffici, avere un approccio prudenziale per i titoli conseguiti nei Paesi Europei, però è inconcepibile che l’insegnante riceva il TOTALE SILENZIO in merito alla richiesta di riconoscimento / equipollenza, quando, altresì, da Direttiva Europea (36/2005), Normativa Italiana (D.Lgs. 206/2007), una pronuncia in merito all’istanza deve avvenire obbligatoriamente entro 120 giorni.

Non per sue responsabilità, siamo stati lasciati a casa dalla nuova Ordinanza Ministeriale sulle Gps, la numero 112.

Ebbene, da quel giorno, come se non fosse bastata la lettera R dipinta sul petto degli anni precedenti, si è assistito ad un tifo da stadio, in fazioni pro e contro, per le specializzazioni all’Estero.

Dopotutto, nel 2022 viene spontaneo domandarsi, cosa ci sia di “estero” nell’Unione Europea?

La nostra Scuola merita integrazione e assistenza per ogni alunno, ma anche coesione e unione fra colleghi di lavoro.

Faccio appello alla sua sensibilità sociale e capacità risolutiva per porre fine a questa intollerabile e, mi conceda, discriminante situazione.

Assurdo e contraddittorio è ritenere NON idoneo un insegnante da prima fascia sostegno, perchè con il titolo in attesa di riconoscimento, ma parallelamente incaricare e ritenere idonei, per il medesimo ruolo, docenti inseriti nelle graduatorie di seconda fascia incrociate, privi di specializzazione.

La prego di prendere in mano la situazione per porre fine a queste inutili battaglie legali, sfociate in battaglie sociali dentro la stessa Famiglia; risparmiando la Giustizia Amministrativa da tematiche che andrebbero risolte ad un tavolo, per il bene comune della sua Scuola, la nostra Scuola e di tutti gli addetti ai lavori che meritano rispetto e non ultimi degli Alunni, all’insegna dell’INCLUSIONE, non solo di facciata e a giorni alterni.

La ringrazio Professore.

Marco Mangiaterra

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