Nonostante docenti di ruolo, abbiamo accolto con entusiasmo la pubblicazione del primo bando di concorso rivolto ai docenti abilitati, perché un articolo pubblicato il 31 ottobre 2017, fonte Miur, ha chiarito che nei due bandi di concorso banditi nel 2018 per dare attuazione alla fase transitoria prevista dal Decreto Legislativo n. 59 del 13 aprile 2017 (concorso per abilitati, concorso per laureati con 3 anni di servizio ma senza abilitazione) daranno linee guida anche ai docenti di ruolo in attesa di conseguire un’ulteriore abilitazione.
Nonostante questa notizia i docenti di ruolo, raccolti nel gruppo I docenti di ruolo ingabbiati su Facebook, avvertono un certo disorientamento ma anche sfiducia. Sfiducia perché abbiamo scritto, chiesto, ma non abbiamo mai ricevuto una risposta; il silenzio più totale. Nonostante il decreto, continuano a dirci di non sapere nulla dell’art. 4 c3 che stabilisce attività formative per docenti di ruolo.
Non riusciamo a capire perché non c’è nessuna notizia in merito. Nulla ci è dato di sapere. I precari hanno tutte le spiegazioni possibili attraverso continui articoli su come procedere. Il Miur si mostra molto accorto nel pensare a come organizzarsi per la stabilizzazione dei precari, ai quali facciamo tanti auguri, ma il Miur deve anche accogliere la richiesta di chi, pur essendo di ruolo, sente il bisogno di evolvere.
Ci siamo illusi che i tempi dell’attuazione dell’art. 4 rispettassero quelli della prossima mobilità 2018/2019. O possiamo ancora illuderci? A molti di noi mancano 10-15 anni di servizio e vorremo gustare il piacere di insegnare la materia per la quale abbiamo studiato con molti sacrifici. Non è stato facile conciliare lavoro e studio, ma siamo stati tenaci, pur di ascoltare la voce interiore che ci dettava il cambiamento.
Non vogliamo partecipare con un ricorso. Fa male ascoltare che si tolgono posti ai partecipanti per diritto, fa male partecipare come ladri, fa male partecipare senza conoscere la meta, ma anche noi facciamo parte del mondo della scuola, non siamo fantasmi.
Ci auguriamo un risposta positiva anche per i docenti della scuola d’infanzia e primaria, docenti che hanno conseguito i titoli necessari per approdare alla scuola secondaria.
Rosaria Arciello
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