Mi chiamo Cassalia Fortunato ho 25 anni e sono laureato in medicina e chirurgia.
Ho studiato per 6 anni della mia vita ininterrottamente per riuscire a completare questo percorso di studi nei tempi previsti con dedizione e serietà.
Come tutti i miei colleghi ho sostenuto un tirocinio pratico formativo post-laurea di 3 mesi nella speranza di potermi abilitare e finalmente iniziare ad esercitare la
professione per la quale ho investito tutte le mie risorse fisiche e mentali nonché economiche.
Per non pesare sulle tasche dei miei genitori ha lavorato come rider, ho organizzato le feste all’università, ho fatto il promoter, ho consegnato pizze a domicilio, soprattutto ho dovuto mantenere i ritmi degli esami con una media molto alta per guadagnarmi le.borse di studio.
Quando sembrava quasi tutto fatto è scoppiata l’emergenza che ha giustamente imposto misure precauzionali tra le quali anche il
rinvio ‘a data da destinarsi’ della parte scritta dell’esame di Stato prevista per lo scorso 28 Febbraio 2020.
Non appena il Presidente ha dato il via libera ai concorsi per le professioni sanitarie in data 1 Marzo 2020, abbiamo cercato in tutti modi tramite i vari rappresentanti degli studenti e le varie associazioni di sensibilizzare i piani alti al fine di ottenere dal Miur una data utile quanto prima e/o la possibilità di sostenere l’esame in modo telematico.
In data 4 Marzo è arrivata la comunicazione definitiva, l’esame sarà il 7 Aprile e con modalità presenziale.
Quello che preoccupa è che non si è tenuto conto del possibile peggioramento della situazione d’emergenza sanitaria per la quale non si può escludere che alcuni ‘abilitandi’ in tale data potrebbero trovarsi all’interno di zone rosse o eventualmente essere essi stessi in isolamento piuttosto che positivi.
Inoltre, il Ministero non ha chiarito l’eventuale proroga della scadenza per l’iscrizione al concorso successivo che avrà luogo nel mese di luglio cosicché qualora uno degli abilitandi dovesse essere impossibilitato a partecipare alla prova scritta o esito negativo dovrebbe aspettare il 2021 per dirsi ‘medico’.
È sconfortante sapere che dopo aver studiato tanti anni per raggiungere un traguardo cosi importante ci si trovi di fronte all’impossibilità di aiutare il proprio Paese in una situazione come quella attuale in cui c’è una forte esigenza di personale.
Sicuramente noi neolaureati non avremo le competenze di chi esercita la professione da anni, tuttavia potremmo contribuire nel limite delle nostre capacità alla carenza di personale.
Il mio appello è rivolto a voi, affinché possiate aiutarci a
sensibilizzare chi di dovere.