Il bonus premiale dei docenti deve assolutamente o essere abolito o essere inserito nello stipendio dei docenti spalmandolo, perché in Italia non si posso assegnare bonus per la valorizzazione del merito, in quanto la meritocrazia in Italia viene applicata ad usum delphini.
Nel nostro Paese, purtroppo, chi realmente è capace, dimostra il suo valore e le sue competenze (certificate anche dai titoli culturali) non riceve nulla e chi, invece, al contrario ne è destinatario.
La valorizzazione del merito dei docenti deve essere documentata non soltanto attraverso i progetti, ma accompagnata dalla presentazione di un curriculum vitae in cui si evidenziano anche i titoli culturali (corsi di perfezionamento, master di I e II livello, dottorati di ricerca, seconde lauree, certificazioni informatiche e linguistiche, corsi di specializzazione).
Il bonus premiale, se veramente deve essere considerato tale ha bisogno di essere supportato anche dai titoli culturali e non essere legato da altri incarichi funzionali all’attività didattica.
È necessario, quindi, che bisogna la differenza e lo spessore dei titoli e non, altrimenti che razza di bonus premiale è?
Sarebbe il caso di rivedere la normativa eventualmente rettificando le storture della legge 107 della “Buona Scuola”, modificando i criteri di assegnazione da parte dei comitati di valutazione delle istituzioni scolastiche, oppure di eliminarlo definitivamente od anche farlo transitare in una delle voci fisse dello stipendio, almeno si innalza un poco la retribuzione dei docenti, in quanto in tema di remunerazione siamo gli ultimi in Europa e da anni si va affermando “a chiacchiere” e non nei fatti concreti che retribuzioni dei professori italiani sono molti distanti da quelle degli altri Paesi europei.
Mario Bocola
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