Sul sito del Miur fu aperta la consultazione e il responso è stato riferito dal sottosegretario all’istruzione, Elena Ugolini, in commissione istruzione al senato, presieduta da Guido Possa (pdl) nei giorni scorsi.
Dei 24.217 italiani che hanno risposto al questionario, il 74% dice che ritiene necessario il possesso di un titolo di studio per esercitare una professione, e il 54% boccia la valutazione diversa di titoli di studio nominalmente equivalenti.
Gli italiani dunque non vogliono toccato il loro valore legale per l’accesso la mondo del lavoro privato e a maggior ragione in quello pubblico.
La politica non può fare altro che prendere atto di questa scelta “popolare” e per ora occuparsi, se ci riesce, di altro.
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