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Abolita la reggenza: discriminati i maestri

Dal corrente anno scolastico è stato abolito l’istituto della reggenza delle direzioni didattiche. In base all’O.M. n. 81 del 4 maggio 2001, i circoli didattici e gli istituti comprensivi privi di dirigenti titolari sono stati affidati ad insegnanti di scuola media inclusi in un’apposita graduatoria di titoli.
Da questa graduatoria sono stati esclusi gli insegnanti della scuola elementare e  di quella dell’infanzia,  laureati e anche se abilitati per le classi di concorso della scuola media e di quella secondaria.
Si è così  perpetuata, con il complice  silenzio di tutti i sindacati, un’ennesima e pesante discriminazione nei riguardi di una categoria di insegnanti per anni  impegnati, tra mille difficoltà, a conseguire validi titoli culturali e professionali oltre che preziose esperienze di servizio nei due segmenti scolastici riconosciuti di alta qualità e che sono stati additati con valore paradigmatico, da insospettabili organismi internazionali, anche all’estero.
All’umiliazione si accompagna anche la beffa. Com’è fin troppo noto, l’incarico costituirà titolo valutabile nei futuri corsi-concorsi per dirigente scolastico e rappresenterà, per i docenti della scuola elementare e di quella dell’infanzia, un’ulteriore e ingiusta penalizzazione.
Non v’è, d’altra parte, chi non veda un grosso pericolo per la scuola elementare e per quella  dell’infanzia a causa della mancanza di quelle specifiche competenze richieste ai dirigenti per i due tipi di scuola e che sicurissimamente non possono possedere essere gi insegnanti di scuola media.
Questo  soprattutto sul piano pedagogico e didattico, gli ambiti, insomma, in cui, più di ogni altro, si è giustamente giocata la professionalità dei direttori didattici e la qualità dell’offerta formativa che la scuola elementare e dell’infanzia  sono  riuscite ad assicurare sempre.
Per l’avvenire dovremo concentrare l’attenzione su questo nuovo fenomeno e approfondirlo con opportune ricerche. Interessante sarebbe poter disporre al più presto, da parte del Ministero, dei dati quantitativi  su cui iniziare a riflettere  per valutazione finali di qualità.
Non certo per distinguere e selezionare i dirigenti scolastici, ma solo per offrire agli alunni  occasioni di sicura formazione.

Giuseppe Guzzo

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