Risparmieranno 45 euro i maturandi con l’abolizione delle tasse scolastiche. La novità, inserita nei decreti attuativi per le leggi delega della “Buona Scuola”, interviene sul diritto allo studio e abolisce il pagamento delle tasse di iscrizione e frequenza anche al di fuori dell’età dell’obbligo.
Salteranno anche i contributi dovuti all’esame di Stato e al ritiro del diploma di maturità. Fino a oggi erano stati esentati dal pagamento di iscrizione e frequenza tutti i ragazzi fino al terzo anno di superiori, mentre pagavano quelli del bienno (in base al reddito).
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Ora si cambia o meglio se il provvedimento non dovesse subire modifiche non ci sarà più bisogno per nessuna famiglia di versare le tasse scolastiche o di chiedere le esenzioni per reddito. Esonero delle tasse per il quarto anno a partire dal 2018-19 e per il qunto anno a partire dal 2019-20. Per lo stato significa rinunciare a entrate per 30 milioni di euro.
Resterà, invece, il contributo volontario, quella somma chiesta dalle singole scuole, approvata dai singoli consigli di istituto per portare avanti la normale attività scolastica. Dai 30-40 euro fino ai 100 euro. Sui contributi, però, il Miur, con una circolare del 2012, chiariv che la scuola deve precisare la non obbligatorietà del contributo e che i soldi racolti devono essere utilizzati per ampliare l’offerta formativa.
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