Sembra tuttavia certa una riscrittura del “bonus maturità”, così come annunciato dalla ministra Maria Chiara Carrozza, da inserire nel pacchetto del decreto, che lunedì dovrebbe approdare in consiglio dei ministri, ma che nel suo complesso (inidonei, Ata, soldi alle scuole, nuove cattedre) costerebbe 400milioni. Dove prenderli?
Stranamente è sempre presso la mangiatoia che casca l’asino, visto che un fetta di tali somme sarebbe tra le pieghe del Miur, mentre un’altra, quella più consistente, sarebbe da racimolare con fondi esterni. Caduta in bassa quota la “Quota 96”, dopo anni di promesse e giuramenti, rimarrebbe sul tavolo la trattativa sugli inidonei, che si voleva transitassero sui ruoli amministrativi, ma per la soluzione della quale si “consumerebbe” una parte importante dei fatidici 400milioni: se ne pentiranno, dopo tante promesse? La lasceranno andare? Sembrerebbe di no.
Sicura invece sembra la non adozione della norma “salva presidi”, cassata e rigettata dalla Funzione pubblica per evitare altri contenziosi e ricorsi.
“I soldi fanno la guerra”, diceva Napoleone, e al Miur non sanno dove trovarli per ingaggiarla e superare così le scaramucce che stanno mettendo in fibrillazione l’inizio del nuovo anno.
Fra l’altro, sottolinea il Sole 24Ore, sul fronte scuola è previsto un aumento di 100 milioni dal 2014 del fondo per il diritto allo studio. Altri 15 milioni, sempre dal 2014, vengono stanziati per le nuove iniziative di welfare per lo studente. Nel primo biennio degli istituti tecnici e professionali viene ripristinata un’ora di geografia (costo 8,5 milioni per il 2014 e 24,5 milioni dal 2015). E si stanziano 5 milioni per ridurre la spesa per i libri di testo alle medie e superiori; altri 5 milioni (per il 2013 e 2014) per progetti contro la dispersione scolastica.
Ma la battaglia più accesa, nel cui campo il Miur si gioca la sua ormai scarsa credibilità, è l’articolo che proroga, per i prossimi tre anni, il piano di assunzioni di docenti e Ata per coprire almeno il turn over.
Per la precisione, scrive Il Sole, parliamo di 26.264 professori normali, 1.608 docenti di sostegno e 13.400 Ata, per un totale di 41.272 posti. A questi potrebbero aggiungersi le cattedre in più sul sostegno. Il Miur preme per stabilizzare i posti attualmente coperti da un supplente, pari nel triennio 2014-2016, a 26.684. Che farebbero salire il “bottino” del piano triennale a quasi 69mila posti. Ma anche su questi campi di battaglia servono soldi, tanti soldi e il ministero dell’Economia non sa come fare né dove raschiare.
Nel Dl voluto dalla Carrozza – che ieri ha anche firmato un decreto con 17 milioni per finanziare borse per la mobilità agli studenti che si immatricolano in regioni diverse – dovrebbero infine transitare alcune norme sugli enti di ricerca, sull’Anvur e sui contratti dei medici specializzandi i cui importi saranno decisi ogni 3 anni e non più ogni anno.
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