L’Abruzzo torna ad essere zona rossa. Leggiamo infatti sul sito della Regione: Il TAR de L’Aquila ha accolto la richiesta avanzata dal Governo di sospensiva dell’ordinanza del Presidente della Regione Abruzzo n. 106 del 6 dicembre 2020.
Peraltro, sul web l’ironia si spreca, circa il fatto che gli abitanti dell’Abruzzo al mattino si sveglino ogni giorno in una regione dal colore differente.
In sintesi, dopo la diffida del Governo nei confronti del Presidente di Regione Marco Marsilio che di sua sponte aveva retrocesso il suo territorio da zona rossa zona arancione senza l’ok del Ministro Speranza, arriva la risposta del Tar, che annulla il provvedimento del Presidente di Regione sostenendo:
La riclassificazione della Regione da “zona rossa” a “zona arancione” potrebbe comportare nell’attuale delicato contesto dell’emergenza epidemiologica da COVID-19:
— un’improvvisa impennata della curva del contagio e incalcolabili conseguenze sulla possibile tenuta dei sistemi sanitari regionali;
— il rischio ulteriore, sul piano istituzionale, di atti emulativi di altre Regioni, che potrebbero ostacolare il ruolo del Governo nel controllo unitario della crisi.
Insomma un precedente che non può essere tollerato nel contesto drammatico che stiamo vivendo e soprattutto a ridosso delle vacanze natalizie che non possono essere pensate e vissute dagli italiani come un nuovo liberi tutti, analogo a quello dell’estate scorsa.
L’Abruzzo non ci sta e si costituisce in giudizio con le seguenti motivazioni:
Il provvedimento regionale non sarebbe stato affatto assunto in totale autonomia e nella piena autoreferenzialità istituzionale, avendo la Regione Abruzzo partecipato al Ministro della Salute, con nota prot. 419889 del 2.12.2020, le principali ragioni di carattere giuridico.
E continua, l’amministrazione regionale, adducendo ragioni connesse alle gravi conseguenze sociali ed economiche derivanti dal fermo produttivo.
Ma le prerogative dello Stato devono restare tali, decreta il Tar, nei termini seguenti:
Sussiste un preciso interesse giuridicamente tutelato delle Amministrazioni statali ricorrenti alla sospensione di un provvedimento che lede direttamente una prerogativa esclusivamente spettante alle Amministrazioni statali in base a inequivocabili norme di legge.
Ma quanto durerà questo ritorno in zona rossa? Un giorno, dato che da domenica 13 la Regione dovrebbe essere trasferita ufficialmente in zona aranzione.
E sull’argomento riferisce con sdegno il Governatore Marsilio: “Pochi minuti dopo la pubblicazione della sentenza del Tar, ho ricevuto la telefonata del ministro Speranza che mi trasmette il testo dell’ordinanza, alla sua firma questa sera, che riconosce l’Abruzzo in zona arancione. A partire da domenica. Si consuma così uno di quei capolavori di burocrazia amministrativa che rende le istituzioni incomprensibili ai cittadini.” E aggiunge: “Il Governo incurante delle conseguenze pratiche nella vita delle persone, pur di poter esibire lo scalpo del reprobo Abruzzo.”
Cosa cambia per la scuola? Da lunedì, se si confermasse lo spostamento in zona arancione, le scuole medie tornerebbero tutte in presenza, comprese le classi seconde e terze, che in zona rossa sono vincolate alla DaD.
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