Da giugno 2015 a oggi, si stima che circa 2mila minorenni migranti non accompagnati siano passati nell’inferno degli abusi. “Neither Safe nor Sound”, Né sano, né salvo è il titolo dell’ultimo studio realizzato in collaborazione da Unicef Francia e Unicef Regno Unito sui minori migranti non accompagnati che sono arrivati in sette campi profughi del nord della Francia.
Bambini, che sulla costa tra la Manica e il Mare del Nord subiscono, ogni giorno, abusi sessuali e violenze. Nelle interviste i ragazzi hanno raccontato agli operatori che in cambio di una prestazione sessuale avrebbero ottenuto dai trafficanti un “passaggio” più veloce per arrivare nel Regno Unito.
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I ragazzi intervistati venivano dall’Afghanistan, Egitto, Eritrea, Etiopia, Iran, Iraq, Kuwait, Siria e Vietnam.
Hanno vissuto in accampamenti, tra cui Calais e Dunkerque, lungo la costa tra Francia e Inghilterra, da gennaio ad aprile 2016.
Per entrare nei campi si paga ai trafficanti una “tassa d’ingresso” e i minori che viaggiano da soli, non avendo soldi, fanno i lavori pesanti nel mercato notturno clandestino allestito all’interno della cosiddetta “Giungla” di Calais.
Nessuno va a scuola. I trafficanti chiedono cifre tra le 4.000 e 5.500 a persona per attraversare la Manica.
In un altro rapporto sempre di Unicef, si afferma che nei primi cinque mesi dell’anno sono stati 7.009 i minorenni non accompagnati – il doppio rispetto allo scorso anno- e sono partiti dal Nord Africa verso l’Italia.