
Anche il mondo accademico e scientifico italiano in allarme per le dichiarazioni del presidente Usa, Donald Trump, che minaccia di togliere finanziamenti alle varie organizzazioni che si occupano di ricerca e cultura e che si assommano alla sua decisa volontà di smarcarsi dall’Oms, dalle riduzioni delle esalazioni inquinanti e di chiedere all’Europa il 4% del loro Pil per la Nato e dunque per gli armamenti.
E dopo le alzate di scudi da parte delle comunità scientifiche internazionali, si sta mobilitando, con dichiarazioni ufficiali e articoli sulle riviste più autorevoli, anche l’Accademia italiana dei Lincei, che è perfetta sintonia con quanto ha scritto “The Lancet” nel suo ultimo numero, additando gli “attacchi del presidente Usa Donald Trump contro la salute americana e globale”.
Ma dall’America una simile bordata contro il Tycoon è arrivata, altrettanto allarmante, pure dalle riviste Nature e Science, per citare le più autorevoli e conosciute.
E alloro voce si è ora pure unito l’altrettanto autorevole ammonimento della nostra Accademia Nazionale dei Lincei, che in Italia raccoglie alcuni degli scienziati più illustri ed è soprattutto una delle istituzioni scientifiche più antiche e prestigiose d’Europa.
Scrivono gli accademici: “Noi, nella comunità scientifica internazionale, riconosciamo il valore di diversi background scientifici ed esperienze di vita nella nostra forza lavoro e l’importanza della collaborazione all’interno e oltre i confini nazionali. Un obiettivo di questa collaborazione è accelerare la diffusione dei progressi scientifici alla popolazione globale, resa possibile da organizzazioni progettate a questo scopo”.
E aggiungono che il pericolo è una deriva anti-scientifica che potrebbe avere gravi ripercussioni sulla salute dell’umanità intera e sul futuro del Pianeta:
“Pertanto, esprimiamo preoccupazione per il ritiro degli Stati Uniti dall’Organizzazione mondiale della sanità e dall’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, l’effettiva chiusura dell’USAID, la nomina di uno scettico sui vaccini a capo del Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti, il tentativo di congelamento e la proposta di limitazione dei finanziamenti della scienza statunitense da parte della National Science Foundation e dei National Institutes of Health e il soffocamento delle iniziative a sostegno della diversità, dell’equità e dell’inclusione nella forza lavoro scientifica.
“Più di una dozzina di attività di consulenza, convocazione e altre attività della National Academy of Sciences degli Stati Uniti sono state sospese o hanno ricevuto ordini di sospensione dei lavori”.
D’altra parte, è nella prospettiva della destra e nel suo Dna politico, come faceva notare Norberto Bobbio nel suo “Destra e sinistra”, non appoggiare il più debole, come la natura e il mondo animale, cosicché il suo scritto appare sempre più lucido: “Ma coloro che si proclamano di sinistra danno maggiore importanza, nella loro condotta morale e nella loro iniziativa politica, a ciò che rende gli uomini eguali, o ai modi di ridurre le diseguaglianze; mentre coloro che si proclamano di destra sono convinti che le diseguaglianze siano ineliminabili e che non se ne debba neanche auspicare la soppressione. Guardando le cose con un certo distacco, non mi domando chi ha ragione e chi ha torto. Anche se non faccio mistero, alla fine, di quale sia la mia parte”.
Sui cambiamenti climatici, fra l’altro, è nota la posizione di Trump, come in Italia, per esempio, la posizione della destra a proposito della caccia.