Le indagini del nostro Invalsi completano il quadro con la segnalazione dei bassi livelli generali delle nuove generazioni e dei forti squilibri nei risultati secondo le aree geografiche, specie nella scuola secondaria. Queste condizioni, a un secolo e mezzo da quando scoprimmo che avevamo in casa circa l’80% di analfabeti e un buon 90% di non italofoni, non possono non dipendere, per la massima parte, dal debole, inefficace, disordinato insegnamento scolastico dell’italiano finora impartito”, argomenta l’illustre storico della lingua italiana. A tal proposito si ricorda che nell’articolo 1al comma 3 dello statuto dell’Accademia della Crusca si scrive: “L’Accademia è un’istituzione di alta cultura, avente personalità giuridica pubblica.
Gode di autonomia scientifica, organizzativa e finanziaria, ed è soggetta alla vigilanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ai sensi dell’articolo 33, comma sesto, della Costituzione della Repubblica Italiana, è dotata di proprio ordinamento statutario e può emanare regolamenti interni per disciplinare il funzionamento dei propri organi”.
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