Dopo mesi di incertezze, arriva il via libera dal Consiglio di Stato per i primi trecento tra i tremila ricorrenti che attendevano di iscriversi con riserva ai corsi universitari abilitanti. A renderlo noto è l’associazione sindacale Anief, che sottolinea anche che i docenti esclusi, in totale, rappresentavano il 5% dei più di 60 mila candidati.
Grazie alle ordinanze del Consiglio di Stato (nn. 950, 951, 952, 956 del 2014), che confermano alcuni decreti monocratici già ammessi, i ricorrenti appellati seguiti dal sindacato ora – spiega l’Anief – possono iscriversi ai corsi abilitanti iniziati da qualche giorno o che sono in procinto di partire presso le Università.
Marcello Pacifico, presidente Anief aveva denunciato fin dall’inizio i motivi di illegittimità del Regolamento che aveva cambiato i criteri di accesso ai corsi riservati per il conseguimento dell’abilitazione presso le Università rispetto a una chiara espressione del legislatore negli ultimi quarant’anni: 360 giorni di servizio prestati in un determinato periodo sono sempre stati considerati un titolo congruo per valutare la capacità didattica e maturare il diritto a poter conseguire un’abilitazione, in possesso del titolo di servizio e di studio. Mentre in questa prima tornata di Pas, il ministero dell’Istruzione ha introdotto le tre annualità da almeno 180 giorni ciascuna.
“I legali dell’Anief non hanno dubbi sull’esito finale del contenzioso che riguarda una trentina di ricorsi pendenti, vista la chiara espressione del legislatore e della giurisprudenza nel merito. Nel frattempo, finalmente, i ricorrenti esclusi – conclude l’associazione – potranno frequentare un corso che costa quasi 3.000 per conseguire un titolo che hanno già conquistato tra i banchi in tutti questi anni”.
Sempre l’Anief ha fatto rilevare che iI docenti precari hanno pieno diritto svolgere i corsi Pas ed il Tfa sul sostegno, senza licenziarsi, quindi continuando ad insegnare grazie alla fruizione delle 150 ore di diritto allo studio. Malgrado le indicazioni del Miur fossero chiarissime (riassumibili nella Nota Miur n. n. 12685, del 25 novembre 2013), è curioso che ad oggi non sia stata ancora emanata una Circolare in merito. Il risultato è che in diverse province le procedure indicate non sono state attuate: al sindacato continuano infatti a pervenire lamentele per la negazione delle ore di diritto allo studio da parte degli uffici scolastici periferici che le dovrebbero accordare. Soprattutto in questi ultimi giorni, duranti i quali stanno prendendo il via i Tfa per il sostegno. In molti casi, gli Ambiti territoriali sostengono, a torto, che i tempi per la presentazione delle domande sono ampiamente scaduti. “Ma un candidato ammesso ai corsi a dicembre o gennaio, chiede oggi il sindacato, come avrebbe potuto presentare la domanda di accesso alle 150 ore a novembre?”.
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