Il comunicato del MIUR è un passo in avanti, ora provvedimenti contro gli enti privati e scrittura condivisa dei decreti attuativi.
Il MIUR ha pubblicato un comunicato stampa in cui annuncia la pubblicazione del decreto attuativo sui 24 CFU entro fine luglio e in cui avvisa: “per evitare affidamenti mal riposti o ingiustificati, si ritiene indispensabile sottolineare che i corsi attualmente pubblicizzati da diverse istituzioni, formative e non, sono promossi in totale mancanza dell’atto ministeriale che determinerà le inderogabili condizioni per il conseguimento e il riconoscimento dei crediti necessari quale requisito di accesso alle prossime procedure concorsuali.”
Sono passati quasi due mesi dal 28 aprile quando denunciammo l’erogazione a pagamento dei 24 CFU da parte di enti e università telematiche private mentre il ministero doveva ancora definirne i Settori Scientifico Disciplinari e le modalità organizzative di erogazione degli stessi.
Da allora, nel vergognoso e complice silenzio del Ministero, sempre piu’ enti e Università telematiche hanno lucrato sulle legittime ambizioni di migliaia di studenti e studentesse e neolaureati. La presa di posizione odierna risulta quindi insufficiente: crediamo che debbano essere presi immediati provvedimenti contro tutti quegli enti che lucrano sulla nostra pelle.
Riteniamo sia positivo che si sia fatta chiarezza circa le tempistiche di emanazione del decreto attuativo sul 24 CFU, siamo però pronti a mobilitarci nel caso in cui gli Atenei non adeguassero immediatamente i piani di studio di ciascun corso, per permettere a tutti gli studenti di poter acquisire gratuitamente i 24 CFU (sia all’interno dei piani di studi come esami a scelta, sia come CFU soprannumerari, cioè non inclusi nel piano di studi) già a partire dal prossimo anno accademico.
Negli ultimi due mesi ci siamo mobilitati attivando la campagna #IoVoglioInsegnare, abbiamo contribuito alla stesura dei documenti del Consiglio nazionale degli Studenti Universitari e del Consiglio Universitario Nazionale e, con ADI, FLC CGIL e ADAM abbiamo prodotto un documento unitario che abbiamo sottoposto al Ministero chiedendo l’aumento della retribuzione per i primi due anni, che attualmente è troppo esigua per garantire una reale emancipazione del tirocinante dal nucleo familiare (400 euro mensili), in merito ai sopracitati 24 CFU chiediamo che ne sia garantita quantomeno l’erogazione gratuita da parte delle università pubbliche sia per gli studenti iscritti sia per i laureati magistrali, chiediamo l’accesso ai benefici del diritto allo studio per i tirocinanti, nonché rimborsi spese per chi sarà costretto a seguire i corsi in un’altra città. Crediamo inoltre che per garantire una reale tutela dei diritti dei tirocinanti vi sia la necessità di inserire una rappresentanza dei corsisti anche nella Conferenza Nazionale e nel Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari.
Per info: www.