
Due anni di “messa alla prova” – con contestuale sospensione del processo – allo studente, oggi appena maggiorenne, che nel febbraio 2024 una mattina, poco dopo l’inizio delle lezioni, ha atteso la sua docente 57enne nell’atrio dell’istituto professionale Enaip di Varese per sferrarle alcune coltellate alla schiena. L’insegnante fu ferita in modo assai grave e si salvò ma fu costretta a sottoporsi ad una serie di operazioni chirurgiche.
Subito dopo l’accaduto, la scuola precisò che il ragazzo “è un ‘soggetto a diagnosi funzionale’, è sempre stato seguito con competenza e professionalità dalla scuola e accompagnato per un miglioramento delle sue competenze psico-attitudinali”.
Al giovane, accusato di tentato omicidio, venne contestata la premeditazione. Il Tribunale dei Minori di Milano – scrive oggi l’Ansa – ha stabilito che il ragazzo resterà in comunità, con possibilità di uscire per studiare o lavorare, per i prossimi 24 mesi.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti lo studente accoltellò la professoressa come reazione a una proposta di bocciatura, poi ritirata, che voleva essere in realtà uno sprone ad applicarsi di più a scuola.