L’Anp, si legge sul sito della Cisl Scuola, non può “proporsi come soggetto titolato a rappresentare le istituzioni scolastiche, singole o in rete, essendo invece solo un’associazione, per quanto importante, di dirigenti scolastici”. Così come l’Unione delle Province Upi, ha dimostrato superficialità assecondando “una singola organizzazione sindacale, che “non può parlare a nome dell’intero corpo professionale, di cui è espressione minoritaria. Figurarsi se può intestare a sè la rappresentanza delle istituzioni scolastiche!”
Ma qual è il contenuto dell’intesa? L’accordo riguarda la sicurezza degli edifici scolastici, che, secondo quando si legge, “rischia di aggravare in modo inopinato il carico di lavoro e di responsabilità dei dirigenti”.
“In generale, il testo sembra ispirato ad una logica che accentua la dimensione burocratica della funzione dirigenziale, a scapito di quella che dovrebbe essere per noi qualificante e prevalente, legata alla centralità della didattica come ambito che definisce la specifica identità del servizio scolastico. Concetti che vengono ripresi in due distinte note, una a firma dei segretari generali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal, l’altra redatta dai coordinamenti dei dirigenti scolastici delle varie sigle, inviata al presidente dell’Unione delle Province. In esse, oltre a evidenziare in modo puntuale gli elementi di forte perplessità sul contenuto dell’intesa, se ne chiede formalmente il ritiro in quanto priva di un reale fondamento di rappresentanza, ribadendo nel frattempo la piena disponibilità ad un confronto di merito che veda coinvolti tutti i soggetti realmente rappresentativi della categoria”.