Una novità che dà alle amministrazioni nazionali ciò che fino a ieri era di competenza esclusiva della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Il testo, siglato dal Consiglio del’Unione Europea, stabilisce il diritto di “ogni essere umano” di credere o meno, ma anche di cambiare la propria fede. “Individualmente o in comunità, in pubblico e in privato“.
Tutti i paesi devono assicurare che i loro sistemi giuridici garantiscano tale libertà in modo efficiente ed efficace “su tutto il loro territorio, senza esclusioni o discriminazioni“. Un panorama che però ha luci ed ombre. Visto che restano ambiguità nella strategia unica volta a tutelare i cittadini in “modo tempestivo e coerente“.
Come rapportarsi, ad esempio, con i governi di quelle nazioni, in cui è presente una significativa comunità musulmana, accusati di essere islamofobici?
Caso lampante quello francese. Dove dal 2004 è proibito nelle scuole, nei collegi e nei licei pubblici indossare simboli religiosi, come il velo. (west-info.eu)
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