Una brutta sorpresa: una docente ha trovato la propria auto, parcheggiata a scuola, sporca di acido, che ha corroso la vernice della portiera. La donna, che ne ha parlato ai microfoni de Il Gazzettino, è convinta non si tratti di un gesto immotivato, di semplice vandalismo. L’insegnante crede vi sia una motivazione ben precisa dietro l’ignobile azione.
Tutto è avvenuto lunedì scorso, 5 giugno, fuori da una scuola elementare di Ballò, frazione del comune di Mirano, in provincia di Venezia. “Non si tratta di un atto vandalico. Io credo proprio si tratti di un atto intimidatorio nei confronti della mia persona e della scuola”, ha detto la docente, nonchè responsabile della scuola.
Una vera e propria guerra
“Nelle ultime settimane ho avuto diversi episodi spiacevoli con alcuni automobilisti che a tutti i costi non volevano rispettare il divieto di transito nella via. Quel tratto di strada alle 7.50 e alle 16 viene chiuso al transito delle auto per permettere a genitori, nonni e parenti vari, di portare o venire a prendere i bambini a scuola, ma soprattutto permette ai bambini di uscire in totale sicurezza. Negli ultimi mesi è capitato di dover discutere, anche animatamente, con alcuni automobilisti che, non curanti delle transenne, salivano sopra il marciapiede e pretendevano di passare”, ha spiegato.
La donna ha ricondotto tutto alle recenti discussioni tra lei e alcuni automobilisti della zona; a suo avviso qualcuno ha voluto fargliela pagare. In un caso estremo, secondo quanto ha raccontato, la docente si è dovuta anche mettere davanti al cofano di un’auto, intimando al conducente di fermarsi. “Anche in quel caso non ho ricevuto, diciamo così, belle parole. Addirittura sono stata insultata da uno alla guida che mi ha urlato ‘guarda che ho l’auto in moto’, come se volesse investirmi”.
La docente sporgerà denuncia
“Mi sono recata a scuola al mattino presto perché lunedì inizio alla prima ora. Alle 7.50 ho parcheggiato la mia auto proprio di fronte al cancello e sono entrata in classe per la lezione. Intorno alle 10.40 una mia collega è entrata in aula e mi ha chiesto cosa fosse successo alla mia auto. Sono uscita dal cancello e, arrivata al parcheggio, ho visto il danno”, questa la sua ricostruzione.
“Questo è un atto intimidatorio. Qualcuno che sapeva che l’auto era mia e soprattutto dove parcheggio, perché nessun altro veicolo ha subito lo stesso trattamento. Credo sia un’azione diretta nei miei confronti che posso ricollegare solamente agli ultimi episodi dai toni accesi, relativi al passaggio delle auto nella zona vietata. Io non ho nemici”.
L’insegnante si è recata dai Carabinieri per sporgere denuncia contro ignoti. “Non so chi possa essere stato ma sono spaventata, perché un atto del genere, in pieno giorno e davanti ad una scuola, significa che questa persona non ha certo paura. Non vorrei mi capitasse di peggio”, ha concluso, spaventata.