Da una agenzia leggiamo che ad Ascoli, nel piano dei controlli messi in atto dalla Guardia di finanza per contrastare l’evasione (controlli di cui ci sarebbe sempre e costante bisogno), sarebbero finiti dei docenti di scuola secondaria di secondo grado rei di farsi pagare regolarmente in nero per delle lezioni private ad alunni neghittosi.
Non è riferito nella notizia quanto sarebbe il loro onorario e se preferissero il pagamento in contente o con la tracciabilità, nè se fosse a ora o a settimana, sta di fatto che li hanno beccati forse per causa della soffiata di qualche loro “cliente”, di qualche mamma che dopo i lauti compensi si è visto il bimbo bocciato.
Ad ogni modo i militari starebbero pure verificando l’eventuale esistenza di veri e propri accordi tra gli stessi professori nello scambiarsi la clientela. Una sorta di do ut des scolastico fra docenti di materie differenti o forse pure fra stesse materie ma di istituti diversi. Scambi consensuali di allievi cui magari si mette un quattro con il contorno di un pizzico di distillato di sicura bocciatura se… non si pensa in tempo a recuperare. Già, perchè i corsi di recupero finanziati alle scuole tramite il Miur, sono così pochi e così affollati che non vale la pena seguirli a meno che l’insegnate non ci tenga particolarmente: per compiacerlo insomma. In ogni caso, precisa l’agenzia, si parla di un giro d’affari che potrebbe anche comportare responsabilità di carattere penale.
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